Notizie
Il Cile legalizza l’aborto con la complicità della DC
di Samuele Maniscalco
L'orrenda pratica dell’aborto è stata legalizzata anche in Cile: l’ha sancito una nuova legge pubblicata il 28 agosto e voluta fortemente dalla presidente socialista Michelle Bachelet.
Dirigenti della Planned Parenthood scherzano su come fanno a pezzi i feti
Il Center for Medical Progress ha pubblicato un nuovo reportage sullo scandalo che da quasi due anni vede coinvolto il colosso americano degli aborti, la Planned Parenthood, al centro di un disgusto commercio di organi di feti abortiti.
Nel nuovo video girato segretamente, diversi manager della Planned Parenthood scherzano su come fanno a pezzi i neonati e ammettono che la vendita di organi di feti abortiti è redditizia.
Proprio su questo immondo commercio Generazione Voglio Vivere aveva pubblicato nel 2015 un ampio Dossier sul numero di Ottobre della sua Rivista. Per caso questa notizia è apparsa sui più importanti quotidiani italiani o al telegiornale?
Ovviamente No!
Il video riporta gli interventi e le presentazioni fatte durante uno degli incontri annuali che organizza, in segreto, la Federazione Nazionale dell’Aborto degli Stati Uniti (NAF). Circa il 50% dei membri e dirigenti della NAF è anche membro di Planned Parenthood.
La Dottoressa Lisa Harris, Direttrice Medica di Planned Parenthood nel Michigan, è la prima ad apparire nel video e ad ammettere che «Le nostre storie in realtà non hanno molto a che fare con gran parte del discorso e della retorica pro-choice (pro-aborto), non è vero?».
La Dottoressa si riferisce a quello che accade nelle loro cliniche, veri e propri mattatoi dove i bambini vengono smembrati pezzo dopo pezzo…
«Le teste (dei feti) si bloccano e non riusciamo a farle uscire», racconta alla platea la Harris provocando una risata generale tra i partecipanti all’incontro. Storie del genere «fanno parte della nostra esperienza. Però non esiste un luogo adatto dove poterle condividere».
Si rimane inorriditi dinanzi all’insensibilità e alla freddezza di certi racconti. Come quello ad esempio della Dott.ssa Uta Landy, la quale ha fatto ridere il pubblico presente in sala per aver ricordato un episodio in cui "un occhio (del feto che stava smembrando, ndr) cadde sopra il mio grembo. Che schifo!".
Fare a pezzi un bambino…è questo il loro lavoro! È questa la realtà dell’aborto!
La Dott.ssa Susan Robinson, che effettua aborti presso la clinica della Planned Parenthood nel Mar Monte, in California, ci ha tenuto a precisare che «il feto è un piccolo oggetto robusto, e farlo a pezzi, voglio dire, farlo a pezzi il primo giorno è molto difficile».
Un verità talmente brutale che la stessa Dott.ssa Lisa Harris è costretta ad ammettere «che qui c’è violenza» e che il concepito «è una persona» che viene uccisa.
Nel video si vede anche la Dott.ssa Ann Schutt-Aine, Direttrice dei Servizi per l’Aborto della Planned Parenthood nella Costa del Golfo, la quale ha confidato che se durante un aborto chirurgico si accorge che sta per comparire l'ombelico del bambino «potrei chiedere una seconda serie di pinze per tenere il corpo dentro il collo dell’utero e staccare una gamba o due, affinché in questo modo non si tratti di un aborto a nascita parziale», proibito dalla legge degli Stati Uniti.
Cos’altro aggiungere?!
A proposito della compravendita di organi di feti abortiti, Deb VanDerhey, Direttrice Nazionale del CAPS della Planned Parenthood Federation of America, ha affermato che alcune cliniche della sua organizzazione «potrebbe voler» vendere organi e tessuti di bambini abortiti «per aumentare il loro reddito. E non li possiamo fermare».
Un ammissione di colpa che fuga ogni dubbio a riguardo: queste persone vanno fermate e messe in galera.
Samuele Maniscalco
FONTE: infocatolica.com
La Vita non si tocca!

Dobbiamo essere coerenti!
Pubblichiamo una nostra traduzione dell'articolo "¡Seamos coherentes!" apparso sul sito cileno Acción Familia pochi giorni prima che il Senato cileno approvasse il 9 maggio i tre casi previsti dal disegno di legge che legittima il ricorso all’aborto ovvero nel caso in cui «l’embrione o il feto presenta un’alterazione strutturale congenita o genetica letale», se «la gravidanza è frutto di una violenza sessuale e il periodo di gestazione non è superiore alle 12 settimane» o «se la gravidanza costituisce un pericolo per la salute della donna».
***
Migliaia di cileni sono uniti nella difesa degli indifesi, nella protezione dei bambini e del nascituro.Ci schieriamo dalla parte di coloro che sono vittime della tirannia abortista, del cinismo e dell'ipocrisia del medico statale.
Tuttavia, non dobbiamo ingannare noi stessi, i rischi sono troppo alti. Non riusciremo mai a vincere questa battaglia se non attacchiamo la cultura della morte alla radice.
Per essere veramente e coerentemente a favore della vita, non basta opporsi all'aborto. Dobbiamo anche combattere:
1) Il permissivismo morale
La fornicazione e l'adulterio rompono i legami sacri che legano la sessualità umana alla procreazione e alla famiglia. L'aborto è la garanzia ultima della libertà sessuale sterile e senza vita: il piacere carnale assoluto e inconsistente dell’ "amore libero", privo della responsabilità e dell’impegno del matrimonio. Come dichiarò Papa Pio XII, "Solo il matrimonio salvaguarda la dignità del marito e della moglie e il loro buono stato, ed è per sua natura l'unica garanzia del benessere dei bambini". Una volta che l'immoralità sessuale stacca l'atto coniugale dal suo scopo divinamente ordinato, quello cioè di difendere la santità della vita, dobbiamo difendere il sacro patto del matrimonio.
2) La contraccezione
La contraccezione facile porta logicamente all’ aborto su richiesta. Le coppie che fanno uso di contraccettivi sono molto più propense a ricorrere all'aborto in caso di una gravidanza non pianificata, come mezzo di controllo delle nascite dopo il concepimento. In effetti, la maggior parte dei contraccettivi moderni sono abortivi, ovvero abortano il feto.
Come proclamò Papa Paolo VI nella sua enciclica Humanae vitae contro l'aborto, "Ogni atto matrimoniale deve rimanere aperto alla trasmissione della vita". Dal momento che la mentalità contraccettiva alimenta l’aborto, per opporsi al massacro dell'aborto in modo efficace, dobbiamo opporci la mentalità pro-aborto della contraccezione.
3) L'eutanasia
Se l'uomo non difende ogni vita umana innocente come sacra e inviolabile, la vita di nessuno sarò al sicuro. Così come il bambino indifeso nel grembo di sua madre viene immolato all’auto-condiscendenza della nostra cultura della morte, la vita deteriorata o avanti negli anni dei nostri pazienti cadrà vittima degli stessi falsi dei. Come avvertì Papa Giovanni Paolo II, " Ulteriori ritardi e negligenze si potrebbero tradurre nella soppressione di un incalcolabile numero di vite umane, e in un ulteriore e grave degradarsi a livelli sempre più disumani di tutta la società ".(1)
Dal momento che l'olocausto dell'aborto porta inevitabilmente all’olocausto all'eutanasia, per difendere ogni vita umana innocente, dobbiamo opporci l'aborto, all'infanticidio e all'eutanasia, senza compromessi o eccezioni.
Conclusione
Per essere a favore della vita, dobbiamo combattere il permissivismo morale, la contraccezione, la pornografia e l'eutanasia con la stessa coerenza e la stessa vigilanza costante con la quale ci opponiamo all'aborto.
Come ci ricorda Il Santo Padre, "La fedeltà è la coerenza. Vivere in accordo con quanto si crede. Ordinare la propria vita con l’oggetto della propria adesione. Accettare piuttosto incomprensioni e persecuzioni, ma non permettere mai dissociazioni tra ciò che si vive e ciò che si crede: questo è la coerenza”.(2)
Che Maria, nostra Madre, esempio vivo di fedeltà a Cristo, ci aiuti a essere testimoni coerenti con la legge di Dio in tutto ciò che facciamo.
1. Discorso di Giovanni Paolo II ai partecipanti al 54° Corso di aggiornamento Culturale organizzato dall'Università Cattolica del Sacro Cuore, 6 Settembre 1984.
2. Omelia di Giovanni Paolo II, Città del Messico, Cattedrale Metropolitana, 26 gennaio 1979.
Trump protegge l’obiezione di coscienza contro l’aborto

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