Parlare perciò di “inclusione” per le persone con sindrome di Down suona grottesco.
La Nuova Bussola Quotidiana ha riportato a riguardo alcuni informazioni raccapriccianti:
«I dati per Stato sono impressionanti: rispetto alle stime previste in Spagna sono nati l’83 per cento di bambini con la sindrome di Down in meno, in Italia il 71 per cento in meno. In Danimarca la riduzione è stata del 79 per cento: qui, in un Paese egualitario ed “inclusivo”, sono nati soltanto 18 bambini Down in tutto, incredibilmente sfuggiti alle selezioni eugenetiche».
Oggi i giovani Down possono vivere in modo molto più indipendente e godere di un’aspettativa di vita simile a quella del resto della popolazione. E godono pure di una inclusione sociale anni fa inimmaginabile.
«Ma potrebbe essere l’ultima fortunata generazione di persone Down. Il futuro prossimo è quello di una loro scomparsa, come l’estinzione di una specie. L’obiettivo delle istituzioni politiche è quello di avere dei Paesi “Down-Free”, liberati da questa presenza che evidentemente è particolarmente fastidiosa».
È l’incubo di una umanità selezionata su criteri genetici, dove organismi internazionali decidono chi ha diritto di vivere e di morire.
Giusta quindi questa Giornata Internazionale per difendere i diritti delle persone con trisomia 21 già nate, ma è anche assolutamente prioritario difendere il loro diritto alla vita.
Che è quello che Generazione Voglio Vivere fa da anni. E grazie al sostegno e alla generosità di persone come te.
Insieme abbiamo combattuto e continueremo a combattere questa imprescindibile battaglia.
Samuele Maniscalco
Responsabile Campagna Generazione Voglio Vivere