La tattica dei radicali per facilitare l’accesso al suicidio assistito!

La tattica dei radicali per facilitare l’accesso al suicidio assistito!

«Il Veneto è la prima regione d’Italia ad essere partita con raccolta firme funzionale al deposito di una normativa di attuazione (su procedure e tempi) per accedere ad una morte volontaria attraverso l’auto somministrazione del farmaco».

Recita così uno dei comunicati dell’Associazione “radicale” Luca Coscioni.

Nei giorni scorsi ha fatto visita a Venezia e a Padova, il suo esponente di punta, Marco Cappato.

«In pochi conoscono i propri diritti sul fine vita. – ha dichiarato alla stampa, riunitasi presso un gazebo di raccolta firme dell’Associazione – Non solo a proposito di testamento biologico, ancor meno persone sanno che a determinate condizioni l’Italia ha conquistato la possibilità di consentire legalmente l’accesso alla morte volontaria assistita».

Cappato fa riferimento a quanto previsto dalla Corte Costituzionale nella sentenza 242/2019, la quale ha dichiarato l’incostituzionalità dell’art. 580 c.p. (Istigazione o aiuto al suicidio), nella parte in cui questa prevede la punibilità di colui che:

«agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che ella reputa intollerabili, ma pienamente capace di
prendere decisioni libere e consapevoli, sempre che tali condizioni e le modalità di esecuzione siano state verificate da una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale, previo parere del comitato etico territorialmente competente» (Corte costituzionale - Sentenza n. 242/2019).

Tenuto conto di quanto disposto dalla Consulta, l’Associazione Luca Coscioni ha pertanto elaborato una proposta di legge regionale, composta da 6 articoli, la quale

«mira a definire i ruoli, i tempi e le procedure delineate dalla Corte costituzionale attraverso una sentenza immediatamente esecutiva, ferma restando l’esigenza di una legge nazionale che abbatta le discriminazioni tra malati oggi in atto» (25.01.23_Nuova pdl suicidio assistito.docx (associazionelucacoscioni.it)).

La tattica impiegata dai radicali passa dunque dall’importante sponda rappresentata dalle Regioni, e mira ad una snellizzazione delle tempistiche e ad una facilitazione delle procedure.

«La proposta di legge che vogliamo depositare in tutte le regioni fissa a un massimo di 20 giorni la durata delle procedure e verifiche che l’azienda sanitaria locale dovrà compiere nei confronti della persona richiedente. Occorrono regole vincolanti e certezza del diritto», ha osservato Cappato.

Trovando un importante sponsor proprio nel presidente leghista della regione Veneto Luca Zaia, il quale lo scorso ottobre ha incontrato nella sua abitazione Stefano Gheller, 49enne di Cassola (Vicenza) affetto da una grave forma di distrofia muscolare, in ragione della quale ha ottenuto il via libera dall’Asl per poter morire.

In tale occasione, il governatore aveva dichiarato che «la politica non può decidere se sia giusto attivare un progetto di fine vita oppure no, questo non spetta alla politica, spetta alla nostra coscienza» (Suicidio assistito, Zaia incontra Stefano Gheller: «Decidere non spetta alla politica, ma alle nostre coscienze» (ilgazzettino.it)).

Non a caso Cappato, qualche giorno fa, ha dichiarato che «il Veneto del Presidente Zaia – al quale diamo atto del sostegno alla causa – su questo tema è apripista a livello nazionale: è la prima regione dove abbiamo avviato la raccolta firme ed è stata regione virtuosa nel caso di Stefano Gheller» (In Veneto la PDL regionale "Liberi subito" supera le 2500 firme | Associazione Luca Coscioni).

Queste dichiarazioni devono essere per te, come per altri, fonte di riflessione.

Ancora una volta, infatti, ci si trova a dover fare i conti con degli esponenti politici di centrodestra che avallano iniziative politiche contrarie al bene fondamentale della vita.

Non possiamo che stigmatizzare le posizioni e le dichiarazioni pronunciate dal presidente Zaia.

Possiamo solamente dirti che ci/ti ricorderemo al momento opportuno di quanto il governatore abbia effettivamente operato nella sua regione in difesa della vita, della famiglia e della libertà educativa.

Tutto ciò, però, non deve farci abbassare la guardia, semmai deve istruirci sull’importanza di scegliere dei buoni esponenti politici alla guida delle istituzionali locali e nazionali.

Inoltre, sei tenuto ad informare quante più persone possibili sulla misura che stanno promuovendo i radicali per facilitare l’accesso alla morte volontaria assistita e a contrastarla, sensibilizzando l’opinione pubblica.

Se tali proposte di legge regionali dovessero passare, esse costituirebbero una spina nel fianco a livello nazionale, andando sempre più a pressare gli organi legislativi e giudiziari verso una legge che consenta (Dio non voglia!) l’abrogazione totale dell’art. 580 c.p., consentendo dunque la legalizzazione piena dell’eutanasia o del suicidio assistito.

Non puoi e non possiamo permettere che ciò accada!

Ti chiediamo dunque di aiutarci moralmente e materialmente per essere in grado di mobilitare e sensibilizzare l’opinione pubblica in modo sempre più efficace.

Dobbiamo farci trovare pronti, perché le sfide che il mondo ci presenta sono sempre più numerose.


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