Matrimonio omosessuale: grazie a GVV l’on. Centinaio corregge le sue dichiarazioni!

Matrimonio omosessuale: grazie a GVV l’on. Centinaio corregge le sue dichiarazioni!

Dopo la nostra denuncia, il vicepresidente del Senato, il leghista Gianmarco Centinaio, ha corretto le sue dichiarazioni.

Qualche giorno fa, se ben ricorderai, ti avevamo informato di ciò che era accaduto ore prima al programma Omnibus su La7 (Generazione Voglio Vivere | Attenzione: ddl matrimonio egualitario!).

Nello studio televisivo erano presenti l’on. Scalfarotto, parlamentare di Italia Viva, e l’on. Centinaio, leghista e vicepresidente del Senato.

Ciò che avevamo denunciato era stato l’incredibile atteggiamento e le risposte date dal senatore Centinaio dinanzi alla proposta dell’on. Scalfarotto, di voler presentare un ddl che mira ad introdurre il matrimonio egualitario.

Il 14 marzo, però, lo stesso Centinaio rilascia un’intervista al quotidiano Avvenire, dove fa un passo indietro e rettifica le sue equivoche dichiarazioni.

Egli, rispondendo sulla causa del fraintendimento, ha osservato:

«Sono sempre stato contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso, che consentirebbe anche le adozioni. Per me i bambini devono avere una madre e un padre, punto.

A Ivan Scalfarotto ho solo detto che avremmo esaminato la sua proposta nel merito, questo non significa sostenerla. Una persona, specie un credente, che ha ben chiari i propri valori, non rifiuta il confronto con gli altri.

Chi occupa un posto o riveste un ruolo in Parlamento ha sempre il dovere del dialogo. Io mi misuro anche con chi ha idee molto diverse dalle mie, ma poi decido senza dimenticare i miei principi.»

Alla domanda successiva, però, conferma la sua diversa valutazione, rispetto al 2016, del riconoscimento delle unioni civili.

«Oggi probabilmente sulle unioni civili non farei le barricate come allora, perché credo che sia giusto riconoscere i vincoli affettivi fra persone sul piano dei diritti individuali. (…)

Si può quindi ragionare senza chiusure per riconoscere i diritti nelle relazioni interpersonali, ma senza stravolgere il concetto di famiglia, fondata sul matrimonio, riconosciuto anche dalla Costituzione».

Avete letto?

Vedete, è sempre su questo punto che, come si suol dire, “casca l’asino”.

Perché abbiamo usato tale locuzione?

Perché le parole di Centinaio rivelano una conoscenza superficiale della funzione prodromica che riveste una normativa che introduce nuovi diritti.

Ci spieghiamo meglio: l’introduzione delle unioni civili hanno obiettivamente costituito un precedente giuridico per mezzo del quale il potere giudiziario ha potuto introdurre dei “correttivi” a dei vuoti giuridici venutisi a creare, premendo sempre più affinché la disciplina familiare si attagliasse a queste “nuove” famiglie, in tutto e per tutto.

Non a caso già si parla di introduzione del matrimonio egualitario.

Davvero ci voleva così tanto a capire, sin dal 2016, che il vero obiettivo di costoro è far accedere le coppie omosessuali e lesbiche alle procedure di adozione?

Siamo seri! Non offendiamo la nostra intelligenza.

Il giornalista di Avvenire ha infine chiesto al vicepresidente del Senato, se la strada del dialogo sia la strada maestra da percorrere anche per quanto riguarda il tema dell’aborto.

«Penso di sì. – ha osservato Centinaio – Nessuno intende rimetterla in discussione, anche Giorgia Meloni è stata chiara. (…)

Semmai, va fatto qualche passo avanti nell’applicare anche tutte quelle misure necessarie a far sì che l’aborto sia effettivamente una libera scelta e non invece dettata da condizioni di difficoltà, soprattutto economica.

Una scelta è veramente libera solo se c’è un’alternativa praticabile e noi abbiamo il dovere di offrirla» (Centinaio: «Matrimonio egualitario, nessuna apertura» (avvenire.it)).

Non posso che rilevare anche su questo tema un’esitazione di troppo, al pari dell’intera coalizione di centro-destra e della stessa premier Giorgia Meloni.

Questo vuol dire che il nostro compito, e il tuo se lo vorrai, sarà quello di continuare a far del tutto per far passare il messaggio che l’aborto è omicidio, sempre e in tutti i casi.

Uno Stato giusto, una società degna di questo nome, si metterà in pari con la propria coscienza soltanto se arriverà al più presto ad essere consapevole di tale verità, a cui si accede anzitutto per mezzo dell’intelletto.

Al netto di tali considerazioni, ci rallegriamo con il vicepresidente Centinaio per aver precisato cosa intendesse dire.

Suggeriremmo tuttavia maggiore prudenza nelle affermazioni e soprattutto ci auguriamo che si abbia presto una visione strategica delle proposte che la sinistra mette in campo, particolarmente su queste tematiche.

Ad ogni modo, questo episodio deve farti comprendere l’importanza e la funzione del nostro impegno.

Questa è la dimostrazione che pressando la politica quotidianamente, martellando giorno dopo giorno, i risultati arrivano.

Queste piccole “vittorie”, tuttavia, non devono farci accontentare, ma devono spronarci a continuare su questa strada, magari intensificando le nostre attività.

Ti chiediamo perciò di sostenerci moralmente e materialmente, altrimenti non sappiamo se potremo andare avanti, considerato l’impegno economico che tale attività richiede.


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