Pedofilia e sua tacita accettazione

Pedofilia e sua tacita accettazione

Ieri ti abbiamo parlato della Spagna e delle dimissioni annunciate dal premier socialista Pedro Sanchez.

Ti abbiamo ricordato, in particolare, dell’“innovativa” legge sull’aborto promossa da una ministra del suo governo, Irene Montero.



Vorrei partire proprio da alcune parole pronunciate da quest’ultima per permetterti di comprendere alcune delle tecniche che costoro impiegano per far accettare tacitamente temi un tempo ritenuti “impensabili”, mascherandoli con sofismi.

Nel settembre scorso, la ministra dell’Uguaglianza Montero durante un intervento in commissione pronunciò queste parole:

«Parlare di educazione sessuale è un diritto dei bambini e delle bambine, indipendentemente dalle famiglie, tutti hanno diritto di conoscere il proprio corpo, di sapere che nessun adulto può toccare il loro corpo se loro stessi non vogliono e di sapere che questa è una forma di violenza.

I bambini hanno il diritto di conoscere che possono amare o avere relazioni sessuali con chi gli pare e piace, purché basate sul consenso e questi sono diritti che devono essere riconosciuti solo che a voi (il riferimento è al Partito Popolare e a Vox ndr) non piacciono i diritti: riconoscetelo, a voi piacciono altri modelli di società che non si basano sui diritti…».

Come puoi vedere, in questo ragionamento ciò che spaventa maggiormente la ministra Montero è il fatto che i suoi oppositori siano fautori di altri modelli di società che con contemplino diritti simili a quelli che lei giudica come tali.

Ed ecco che, così facendo, lei è riuscita assai abilmente a far passare il messaggio che il vero problema, oggi, sia la negazione dei diritti proveniente dai partiti della destra e non invece il tema dell’innocenza dei bambini.

Ma ti facciamo ancora un altro esempio, di gran lunga più esplicito.

Nel 2015 il professore norvegese Ole Martin Moen dell’Università di Oslo ha scritto un articolo “scientifico” dal titolo: L’etica della pedofilia, il cui riassunto è così presentato dallo stesso autore.

«La pedofilia fa male. Ma quanto è brutto? E in che modo, e per quali ragioni, è cattivo? Questa è una questione spinosa e, purtroppo, raramente discussa dagli esperti di etica. In questo documento si sostiene che la pedofilia è un male solo perché, e solo nella misura in cui, arreca danno ai bambini, e che la pedofilia stessa, così come le espressioni e le pratiche pedofile che non causano danno ai bambini, sono moralmente giuste».

L’anno prima, uno tra i più importanti quotidiani del mondo, “The New York Times”, aveva pubblicato un articolo che sin dal titolo appariva estremamente esplicito: “Pedophilia, A Disorder Not a Crime”, a firma della professoressa Margo Kaplan della Rutgers University.

Cosa vogliamo dire con questi esempi?

Che è in atto un tentativo di normalizzare la pedofilia attraverso una prassi consolidata che mira a sdoganarla metodicamente, servendosi di strumenti come la “finestra di Overton”, elaborata dal sociologo Joseph P. Overton (1960-2003).


Overton window


- inconcepibile (unthinkable)
- estrema (radical)
- accettabile (acceptable)
- ragionevole (sensible)
- diffusa (popular)
- legalizzata (policy)


Questa scala indica i differenti livelli di atteggiamento dell’opinione pubblica rispetto ad un tema, ed offre un formidabile strumento alla classe politica ed intellettuale di un Paese, per comprendere su quali argomenti puntare o sulla strategia da adottare per rendere almeno “accettabili” alcuni argomenti.

Anche per noi è importante conoscerla, perché ci permette di prevedere con largo anticipo la direzione tragica che si sta imboccando e di controbattere.

Bisogna agire al più presto e fermare questa tendenza in atto che è allarmante per evitare conseguenze disastrose.

Chiediamo il tuo sostegno per sensibilizzare e chiamare alla battaglia il numero di persone più alto possibile.


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