Aborti farmacologici in aumento
C’è poco da stare allegri.
Gli aborti chirurgici risultano in calo, ma aumentano quelli farmacologici.
È una delle evidenze che emerge dalla Relazione annuale al Parlamento sull’interruzione volontaria di gravidanza, contenente i dati relativi al 2021 e pubblicata dal Ministero della Salute lo scorso 6 ottobre.
“Nel 2021, l’aborto farmacologico mediante mifepristone + prostaglandine è stato il metodo più utilizzato (48,3%), seguito da isterosuzione (42,7%) e raschiamento (8%)”, si legge nella relazione (p. 13).
E ancora:
“Nel 2021 le IVG chirurgiche sono state il 50,7% del totale degli interventi effettuati in Italia, valore in netta diminuzione rispetto al 64,4% del 2020”.
“Continua ad aumentare il ricorso all’aborto farmacologico” si legge nella relazione, statistica che però varia da regione a regione: “si passa dal 19,6% delle Marche al 72,5% della Liguria e 72,0% di Basilicata e Calabria” (p. 8).
Numeri che impressionano e che non tranquillizzano affatto, se si tiene anche conto che il tasso di fecondità generale è ampiamente diminuito nel corso degli ultimi anni (clicca qui per constatarlo con i tuoi occhi, leggendo le tavole statistiche in fondo alla pagina).
Viceversa, il dato che segna l’aumento del ricorso all’aborto farmacologico rappresenta qualcosa di molto pericoloso.
Perché di fatto abbassa l’attenzione della coscienza su ciò che si sta provocando, ossia: l’uccisione di un essere umano.
E infatti dal rapporto emerge un dato assai allarmante:
“Per la prima volta dal 2011 si registra un aumento del tasso di abortività delle minorenni, dopo una costante diminuzione. (…)
Tutto ciò è avvenuto anche a causa del fatto che:
(…) Con determina AIFA n. 998 dell’8 ottobre 2020 è stato eliminato l’obbligo di prescrizione per ellaOne (pillola del giorno dopo ndr) anche per le minorenni”.
“Dal 2020 al 2021 la distribuzione della contraccezione di emergenza è aumentata del 25% in riferimento all’Ulipistral acetato (ellaOne)”. (p. 13)
Queste cose è necessario e doveroso dirle chiaramente.
Soprattutto, è necessario dirle a tutti coloro che, davanti a questi dati, vorrebbero addurre il fatto che la diminuzione delle interruzioni volontarie di gravidanza sia potuta avvenire soltanto grazie alla legalizzazione dell’aborto.
Vecchio refrain sempre duro a morire.
Apriamo gli occhi e non facciamoci fregare da questi sofismi ampiamente confutabili.
Aiutaci a diffondere queste verità e sostieni la nostra attività in questa contro-narrazione a difesa della Vita e della sua sacralità.
Non lasciamo il campo libero a chi patrocina la morte.