Adesso è la famiglia la vera causa degli omicidi!
È quello che diversi organi di stampa e alcuni giornalisti mettono in evidenza dopo i tragici fatti accaduti a Paderno Dugnano.
Stando a quanto si apprende dalla carta stampata, un ragazzo 17enne avrebbe infatti ammesso di aver ucciso i genitori e il fratello 13enne nella notte di sabato 31 agosto.
Ed ecco allora che, tutto d’un tratto, tale vicenda diventa rappresentativa di una situazione più ampia nella quale ad essere messa sotto accusa è la famiglia in quanto tale.
“(…) in famiglia si uccide più di quanto facesse la mafia, che un omicidio su due, in Italia, è commesso in famiglia, e che il tasso di omicidi in famiglia rimane costante mentre gli altri generi invece calano: è l’innominabile “familicidio”, che è l’unica vera emergenza che rimane stabile in una società che è sempre meno violenta (dati alla mano) anche se i media tendono a raccontare il contrario”.
Questa citazione è tratta da un articolo pubblicato oggi dal giornalista Filippo Facci che è in bella mostra sul sito web del quotidiano Il Giornale.
Tuttavia, è onesto anche dire che lo stesso Facci alla fine del pezzo ricorda come i dati che presentano il trend descritto di per sé non vogliano dire nulla, poiché “si parla semplicemente del luogo in cui gli italiani passano la maggior parte del tempo, e dove coltivano aspettative (…)”.
Chiosa finale che sa tanto di “ritirata” proprio nel momento clou, laddove ci si sarebbe invece aspettato l’affondo definitivo.
E che ricorda, in maniera lontana, la “profondissima” riflessione dello scrittore Roberto Saviano, allorquando arrivò a preannunciare la fine della mafia solamente nel momento in cui sarebbe scomparsa la famiglia.
“Quando mi chiedono quando finiranno le mafie rispondo quando finiranno le famiglie. Quando l’umanità troverà nuove forme d’organizzazione sociale, nuovi patti d’affetto, nuove dinamiche in cui crescere vite. Famiglie! Focolari chiusi; porte serrate; geloso possesso della felicità Vi detesto, André Gide” (Corriere della Sera, 8 agosto 2021).
Non so tu, ma noi di sciocchezze come queste ne abbiamo le tasche piene!
Il ruolo della famiglia in Italia è decennio dopo decennio costantemente offeso, aggredito, svilito. Non merita questa strumentalizzazione bieca e insolente.
Sì, insolente, perché se non ci fossero le famiglie a sostenere spesso i figli cinquantenni che non riescono più a trovare lavoro a causa dell’età, piuttosto che i giovani laureati che fanno fatica a trovare un impiego dignitoso che consenti loro di farsela una famiglia, non so dove ci troveremmo…
“Quando l’umanità troverà nuove forme d’organizzazione sociale”… Che ci dicesse Saviano, o chi per lui, la “magica ricetta” per rimpiazzare la famiglia e il sistema di welfare da essa sostenuto.
No, la vera emergenza non è l’innominabile “familicidio”, caro Facci: questa vicenda testimonia infatti in modo eloquente che tutto è fuor di moda tranne che sparare sulla famiglia e divertirsi ad affibbiarle epiteti: altro che innominabile…
Il vero tema semmai è la profondissima crisi educativa che, associata al problema riguardante la trasmissione dei valori tra le generazioni, genera una miscela esplosiva micidiale.
È a queste problematiche che dobbiamo far fronte, e non alle utopiche quanto fantasiose narrazioni che vorrebbero una realtà che non esiste e che mai potrà venire alla luce.
Per questo motivo noi abbiamo l’obbligo morale di non mollare. Come hai visto, si fa presto a inventare ciò che non sta né in cielo né in terra e a spacciarlo come verità.
Noi non possiamo permetterlo e non lo permetteremo. Sostieni la nostra battaglia, difendi assieme a noi la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, che si mantiene aperta alla vita, e non permettiamo a nessuno di offenderla ed umiliarla!
Lo devi ai tuoi figli e nipoti, lo devi alla società allo sbando nella quale non ti riconosci più, lo devi alla tua dignità di donna o di uomo.
Non dargliela vinta!