Allarme! All’Onu c’è chi cerca di neutralizzare le organizzazioni pro-life e pro-family!

Allarme! All’Onu c’è chi cerca di neutralizzare le organizzazioni pro-life e pro-family!

Credi nella vita? Credi nella famiglia? Ed allora stai fuori dall’Onu!

Incredibile, ma è così! Ciò che ti sto dicendo non è un’esagerazione. Purtroppo sta accadendo davvero! Ed evitarlo dipende da noi, da me e da te! Cosa succede?

C’è in atto un forte tentativo di limitare la partecipazione di organismi pro-life e pro-family ai lavori delle Nazioni Unite, in particolare alla CSW-Commissione sullo status delle donne.

Commissione, di cui i gruppi femministi e di Sinistra vorrebbero impossessarsi e piegarne l’attività alla promozione di una politica sempre più favorevole a gender e aborto.

Come? Estromettendone chiunque la pensi diversamente!

Così in una dichiarazione congiunta, presentata pubblicamente, le sigle a favore della vita e della famiglia hanno denunciato le crescenti difficoltà riscontrate.

Ciò che dicono e ciò che fanno viene sempre più criticato, ostacolato e confinato, perché definito, specie dai settori più progressisti, «contrario al diritto» ed espressione di sparute minoranze.

In realtà non è così, tutt’altro! Le sigle pro-life e pro-family rappresentano il pensiero di molti Stati membri dell’Onu, in primis i 40 Paesi firmatari della Dichiarazione di consenso di Ginevra.

Ricordi? Tale dichiarazione afferma «inequivocabilmente che non esiste il diritto all’aborto», né l’aborto può «essere promosso come metodo di pianificazione familiare».

Ed impegna le nazioni, che l’hanno sottoscritta, a «proteggere la vita innocente» in ogni sua fase, dal concepimento alla morte naturale, nonché a tutelare la famiglia.

Ottimo! Ma le organizzazioni che sostengono questa Dichiarazione, benché accreditate dal Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite, evidentemente danno fastidio.

Eppure si tratta di sigle importanti: C-Fam, Campaign Life Coalition, International Organization for the Family, Family Watch International, United Families International,…

Complessivamente rappresentano una coalizione, che raggruppa centinaia di realtà in tutto il mondo. Ma c’è chi tenta comunque di zittirle…

È inaccettabile! Spetta a noi  ora sostenerle e schierarci al loro fianco! Per questo intendiamo lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione tramite i social.

È urgente denunciare a voce alta ciò che sta accadendo alle Nazioni Unite e trovare tanti, nuovi amici, pronti ad unirsi a noi in questa battaglia per la libertà, per la vita e per la famiglia! Per far questo, abbiamo bisogno del tuo aiuto.

Il principale terreno di scontro oggi è diventato il dibattito sorto attorno alla Piattaforma d’Azione di Pechino, adottata nel 1995 come sorta di “agenda globale per i diritti delle donne”.

Sai, i gruppi femministi ed i Paesi progressisti presenti all’Onu stanno facendo forti pressioni per far dire a tale Piattaforma anche ciò che non dice, distorcendone il contenuto.

Le Sinistre stanno cercando in tutti i modi di promuovere politiche controverse, che non sono peraltro nemmeno incluse nel documento originale!

Per riuscire nell’intento, vogliono marginalizzare le ragioni delle sigle pro-life e pro-family, bollandole come «discorsi d’odio» e riducendone i margini operativi in seno alle Nazioni Unite.

I gruppi femministi ed Lgbt pretendono sempre più potere, vogliono partecipare alla stesura iniziale di tutti i documenti e fare in modo che i testi predisposti vengano considerati irreversibili.

Questo con un unico scopo: evitare che le organizzazioni pro-life e pro-family possano poi apportarvi correttivi e modifiche di buon senso.

È la solita manovra ideologica, che cerca di censurare e di bocciare qualsiasi critica venga rivolta all’agenda gender o alle campagne abortiste, invocando «tolleranza zero».

Non possiamo consentire che questo avvenga!

Solo una protesta corale consentirà di sventare questo ignobile tentativo mirato a promuovere l’aborto ed a devastare il focolare domestico come luogo di amore e culla della vita.

Coraggio! Col tuo aiuto potremo farcela e riusciremo a lanciare l’allarme tramite una vasta campagna di sensibilizzazione, che denunci quel che sta realmente accadendo.

 

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