(ALLARME) Erotizzazione precoce dell’infanzia

(ALLARME) Erotizzazione precoce dell’infanzia

Stiamo crescendo dei potenziali malati (per non dire di peggio) e non ce ne siamo mai accorti!

Ti sembreranno parole forti le nostre, e sicuramente lo sono, però dobbiamo dirci le cose come stanno.

Ci riferiamo ai nostri bambini/e ragazzi/e ed al loro contatto con la pornografia, che avviene mediamente verso gli 11 anni circa.

Cogliamo l’occasione per parlartene perché qualche tempo fa lo psichiatra Tonino Cantelmi ha espresso parole chiare in una intervista su “Avvenire”.

L’occasione per parlarne è stata offerta dai tristi casi di stupro avvenuti quest’estate a Caivano e a Palermo

“Per inquadrare il fenomeno – osserva Cantelmi – dobbiamo considerare una realtà davvero allarmante insorta con prepotenza negli ultimi dieci anni e che definiamo “erotizzazione precoce dell’infanzia”.

I nostri bambini – continua lo psichiatra – sono esposti troppo precocemente e troppo pervasivamente a contenuti erotico-sessuali.

Ora questo dato si correla ad un altro dato impressionante: l’accesso alla pornografia ha sfondato il muro degli 11 anni e per gli adolescenti l’educazione sessuale è fortemente basata sulla pornografia”.

Prova ad immaginare un’intera generazione “educata sessualmente” ad una “scuola” simile.

Quali conseguenze? Beh, siamo stati tra i primi a dire che gli accadimenti di Caivano e Palermo hanno una matrice chiara, netta che è proprio la pornografia.

Con ciò non intendiamo dire che situazioni di scarsa scolarizzazione o di degrado non abbiano inciso. Ma sicuramente tali aspetti, di sicuro rilievo, innestati su una “educazione” a base di video pornografici ha generato una miscela esplosiva.

E di tutto ciò Cantelmi ci fornisce una chiara spiegazione scientifica.

“La stimolazione eccessiva del sistema del piacere dopamino-correlato, soprattutto in cervelli in fase di sviluppo, genera una predisposizione alla ricerca di stimoli ulteriori ed anche estremi e spinge verso comportamenti sempre più impulsivi e scarsamente riflessivi – afferma lo psichiatra.

In questo modo si compromettono le abilità riflessive e il ragionamento logico, a favore di una maggiore motivazione legata al soddisfacimento degli impulsi”.

Quando si parla di dopamina, si parla in breve di una sostanza (neurotrasmettitore) che funge da mediatore del piacere e della ricompensa. L’encefalo rilascia infatti dopamina quando vive situazioni piacevoli.

Immagina, però, cosa potrebbe accadere se in giovani cervelli in fase di sviluppo, venga stimolata una dose eccessiva dopamina.

Questi cervelli finiranno in breve con l’abituarsi al piacere, fino a dipenderne. Con il rischio di diventare violenti ogni qualvolta non si vivono certe emozioni.

Quando si parla dei rischi legati alla pornografia, alle spalle c’è tutto questo.

E allora poi è davvero difficile stupirsi se accadono avvenimenti tragici come quelli che sono accaduti.

“Dove hanno appreso secondo voi i ragazzini a comportarsi come predatori in branco su ragazzine così piccole?”, è l’interrogativo che pone Cantelmi all’intervistatore e a tutti noi.

E i rimedi quali potrebbero essere?

Su questo argomento le parole dello psichiatra sono assai forti ma raccolgono la nostra piena condivisione.

Secondo Cantelmi i nostri figli e nipoti andrebbero protetti, tuttavia i genitori non proteggono realmente i loro figli dalla pornografia.

“I veri predatori sono gli adulti che consentono tutto a un ragazzo di 12 anni”, osserva lo psichiatra. Se si intende cambiare registro per davvero, occorre evitare “parole e atteggiamenti” che possano sembrare in accordo con la “cultura negativa della pornografia”.

“Per esempio evitare apprezzamenti e denigrazioni sull’apparenza corporea; guardare in modo indifferente scene di hard; accettare come normalità comportamenti abusanti, ma anche battute, gesti, allusioni”.

Noi intendiamo realmente contrastare i germi della pornografia che possono attecchire in certi gesti ed atteggiamenti quotidiani?

Questa è la domanda che bisognerebbe porsi, e a cui soprattutto occorrerebbe fornire una risposta.

La società liberale da questo punto di vista, così come in tanti altri aspetti, ha completamente fallito!

Hanno insegnato a noi che bisognava lasciare i ragazzi liberi di crescere come desiderano, senza limiti (se non alcuni assai generici) e senza costrizioni.

Che una seria educazione, fatta anche di disciplina e di qualche mortificazione, avrebbe continuare a fare danni incredibili.

Bene, quella che hai davanti agli occhi oggi è la loro modalità educativa, rigorosamente progressista e liberale, che ha reso il mondo…

… un inferno, o quasi (siamo sulla buona strada!).

Ebbene, sai che c’è?

Noi intendiamo modificare radicalmente questa realtà. Perché gesti folli come quelli di Palermo e Caivano non voglio mai più vederli!

Inoltre, non desideriamo che i nostri figli e nipoti passino da una pattumiera educativa simile.

I nostri figli e nipoti desideriamo crescerli come prediligiamo e secondo quelli che sono i valori che hanno reso grande l’Europa e l’Occidente.

È finita l’ora in cui non potevamo dire la nostra per paura di essere apostrofati come pericolosi reazionari e bigotti!

È giunta l’ora di dire basta!

Unisciti anche tu alla lotta e rimboccati le maniche insieme a noi.

(l’intervista completa allo psichiatra Cantelmi puoi leggerla a questo link).


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