Attenzione: ddl matrimonio egualitario!
C’era da aspettarselo!
Ivan Scalfarotto, senatore di Italia Viva, ha proposto un ddl per introdurre in Italia il matrimonio egualitario.
«La legge sulle unioni civili ormai ha sette anni – ha osservato Scalfarotto – ha dato buona prova di sé, chi temeva che provocasse immoralità nel paese o disgregasse la famiglia eterosessuale, può vedere che nulla di tutto questo è successo.
Non penso che il matrimonio egualitario sia necessariamente una cosa di sinistra – ha continuato il parlamentare – io sottoporrò il mio disegno di legge anche alla destra, perché penso che sia un elemento di crescita nel paese» (Diritti: matrimonio "egualitario". Opinioni a confronto: Scalfarotto vs Bonaldi vs Centinaio (la7.it)).
Il matrimonio egualitario, come si comprende già dal nome, mira ad equiparare giuridicamente le unioni civili al matrimonio, a cui è possibile accedere soltanto tra persone di sesso diverso.
Dall’introduzione delle unioni civili, nel 2016, i confini tra i due istituti sono stati ridotti all’osso, restano tuttavia alcune fondamentali differenze, tant’è che vi sono ancora nomi differenti a qualificarli.
La più importante è la possibilità concessa esclusivamente ai coniugi di poter adottare.
Ebbene, se passasse in Parlamento questo disegno di legge, non vi sarebbero più differenze e le coppie lesbiche e omosessuali potrebbero legalmente adottare bambini.
Un bambino o una bambina si vedrebbero così impediti a crescere come tutti gli altri, ossia con una madre ed un padre, con evidenti ricadute da un punto di vista psicologico.
Ma perché abbiamo iniziato dicendo che tutto questo era ampiamente prevedibile?
Semplice, perché quando si inizia a scardinare una impostazione giuridica secolare e ricca di buon senso, potenzialmente non vi è più un limite al debordare di richieste di “diritti”, come infatti sta puntualmente avvenendo.
Ma quel che è ancora più grave, è l’atteggiamento mostrato dinanzi alle parole dell’On. Scalfarotto, da parte del parlamentare leghista Gianmarco Centinaio, vicepresidente del Senato.
Questi ha infatti affermato che «il centro destra valuterà la proposta di Scalfarotto (…) perché bisogna crescere e non regredire».
Egli ha ammesso di aver fatto le “barricate” nel 2016 affinché non passasse il ddl Cirinnà, ma che adesso la situazione è diversa giacché «la società va avanti».
Non so tu cosa ne pensi, ma dal nostro punto di vista andare avanti non significa gettare via buon senso ed esperienza di millenni, che mostrano con tutta evidenza come un bambino abbia diritto a crescere con un padre e una madre.
Infatti «avere dei genitori di sesso diverso significa avere davanti a sé l’immagine vivente di una differenza irriducibile, che permette l’interiorizzazione della differenza sessuale. È invece difficile dire che questa interiorizzazione non sia essenziale ai fini dello sviluppo psicoaffettivo.
Né il maschile né il femminile riassumono tutto l’essere umano. Che sia maschio o femmina, il bambino avrà bisogno di due riferimenti identificatori, affinché, attraverso un sottile gioco di identificazioni e differenziazioni, possa scoprire la sua personalità di uomo o di donna» (Xavier Lacroix, In principio la differenza. Omosessualità, matrimonio, adozione, Vita e Pensiero, Milano 2006, pp. 73-74).
Nessuno mai ci convincerà del contrario!
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