Attenzione: Wyoming mette al bando l’aborto e le pillole abortive

Attenzione: Wyoming mette al bando l’aborto e le pillole abortive

Lo Stato del Wyoming è il primo stato americano a vietare la prescrizione, la vendita e l’uso di pillole abortive.

Il governatore repubblicano del Wyoming, Mark Gordon, nei giorni scorsi ha firmato una legge storica, che dichiara illegale l’aborto farmacologico (Bill Detail (wyoleg.gov)).

Questa legge è molto più importante di quanto si potrebbe credere, perché potrebbe fare da apripista per altri Stati.

Tenendo anche conto del fatto che negli USA gli aborti farmacologici rappresentano più della metà di tutti gli aborti praticati nella federazione (Medication Abortion Now Accounts for More Than Half of All US Abortions | Guttmacher Institute).

Questo atto non è il primo del genere, infatti lo stesso governatore Gordon ha anche promulgato l’Human Right Act (House Bill 152), conosciuta anche con il titolo assai eloquente: "Life is a Human Right Act".

In esso si trovano passaggi assai significativi, come questi:

«l'aborto, come definito in questa legge, non è assistenza sanitaria. Invece di essere assistenza sanitaria, l'aborto è la fine intenzionale della vita di un bambino non ancora nato».

«gli interessi legittimi del Wyoming includono il rispetto e la conservazione della vita prenatale in tutte le fasi dello sviluppo; la protezione della salute e della sicurezza materna; l'eliminazione di procedure mediche particolarmente raccapriccianti o barbare (…)» (Bill Detail (wyoleg.gov)).

La nuova legge dello Stato vieta tutti gli aborti, tranne in caso di stupro, incesto o gravi rischi per la vita della paziente incinta.

La sua principale sponsor politica è stata la repubblicana Rachel Rodriguez-Williams, che siede alla Camera dei Rappresentanti dello Stato.

Insieme ai suoi colleghi, ha fatto in modo che la legge fosse redatta in modo tale da superare le criticità presenti invece nella precedente proposta di legge “grilletto” (“trigger law”), pronta ad entrare in vigore automaticamente dopo la storica sentenza Dobbs e che i giudici invece hanno bloccato.

Siamo molto felici che negli Stati Uniti si stia riscoprendo l’amore e la cura per la vita.

Ti diciamo la verità: osservo tutto questo con una “santa” invidia.

Infatti, vorremmo che anche qui da noi, in Italia, si prendesse l’iniziativa per fare qualcosa di serio.

Poi ci guardiamo allo specchio e ci diciamoo: beh, siamo qui per questo!

Ebbene, invitiamo anche te a fare lo stesso; a guardarti allo specchio e a comprendere cosa puoi fare per la difesa della Vita.

Ognuno di noi nel proprio cuore lo sa.

L’importante è capire che non si può restare fermi, inerti ad attendere l’intervento della politica.

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