Bambini su misura: la nuova eugenetica che dobbiamo fermare!

Bambini su misura: la nuova eugenetica che dobbiamo fermare!

Sta succedendo qualcosa di enorme, di pericoloso, di profondamente disumano – e ci riguarda tutti.

A San Francisco è nata una startup che sembra uscita da un romanzo distopico: Preventive.

Dietro ci sono figure potentissime della Silicon Valley, come Sam Altman e Brian Armstrong, e il loro obiettivo è spingersi dove la scienza ha sempre temuto di andare: l’ingegneria genetica degli embrioni umani.

Il loro obiettivo? Non solo prevenire malattie ereditarie, come dichiarano nei comunicati patinati rivolti ai media. No, la posta in gioco è immensamente più grande e più inquietante.

Preventive lavora per creare bambini programmabili, selezionabili, costruiti su misura, adeguati alle preferenze dei futuri genitori-clienti.

Bambini scelti non per ciò che sono, ma per ciò che potrebbero essere: più alti, più intelligenti, con un rischio minore di ansia o con ossa più robuste.

È scritto nero su bianco nelle tecnologie che sviluppano e nei test che stanno proponendo: capacità predittive sul QI, sulle predisposizioni psicologiche, sul colore degli occhi, persino sulla probabilità futura di calvizie.

Non è più medicina: è eugenetica!

Il primo passo è lo screening poligenico: decine, centinaia di geni analizzati per predire chi potrebbe diventare un buon candidato alla vita e chi no. Non diagnosi per curare, ma diagnosi per scegliere, per eliminare, per creare solo ciò che risponde ai criteri del mercato.

Il secondo passo è l’editing genetico: la riscrittura del DNA embrionale attraverso CRISPR, una forbice molecolare usata non più solo per tentare cure ma per “migliorare”, “correggere”, “potenziare”.

E tutto questo nonostante il divieto negli Stati Uniti, nonostante le moratorie internazionali, nonostante la memoria ancora viva del caso He Jiankui, lo scienziato incarcerato per aver creato i primi bambini geneticamente modificati nel 2018.

Davanti a una trasformazione così radicale e silenziosa, diventa urgente informare e reagire!

Per questo, vogliamo lanciare una grande campagna di sensibilizzazione online, per raggiungere il maggior numero possibile di persone e smascherare questa pericolosa deriva prima che diventi irreversibile. Ma per farlo, abbiamo bisogno del tuo aiuto!

Sostenere la campagna significa impedire che il dibattito venga soffocato dal potere economico e mediatico di chi vuole riscrivere l’umanità a porte chiuse. Coraggio, fai la tua parte!

E allora viene spontaneo chiedersi: dov’è il limite? Chi lo stabilisce? Chi lo difende?

Preventive dichiara sicurezza, trasparenza, prudenza. Ma la comunità scientifica parla chiaro.

Fyodor Urnov, uno dei genetisti più autorevoli al mondo, ha definito questi progetti “deliranti o ingannevoli”: non stanno lavorando per le malattie genetiche, ma per il “miglioramento dei bambini”.

E noi dovremmo credere che un manipolo di magnati stia agendo per il bene comune?

NO! Perché siamo davanti a un salto antropologico enorme: l’idea che la vita, fin dal suo inizio, sia un prodotto da perfezionare, da selezionare, da progettare. L’idea che esista un “bambino giusto” e un “bambino sbagliato”.

Si sta giocando a fare Dio, e lo si sta facendo senza consapevolezza, senza dibattito, senza responsabilità.

Se oggi accettiamo l’idea che un embrione debba essere selezionato in base al QI previsto, domani accetteremo anche che un’intera generazione venga progettata per essere conforme ai desideri del mercato.

È un piano inclinato che porta dritto, inevitabilmente, a un nuovo tipo di discriminazione: quella tra chi è stato “ottimizzato” geneticamente e chi non lo è.

È questo il futuro che vogliamo? Una società divisa fra “figli naturali” e “figli migliorati”? Una generazione di bambini trattati come prodotti premium?

La vita umana non è un algoritmo, un prodotto o un esperimento di laboratorio.

Nessuna startup, nessun miliardario, nessun investitore ha il diritto di decidere come deve essere un essere umano prima ancora che nasca.

Proprio per questo, oggi più che mai, è fondamentale non restare in silenzio!

Aiutaci, con la tua migliore offerta, a potenziare la nostra vasta campagna di sensibilizzazione online. Solo una voce collettiva può fermare una visione della vita che rischia di trasformare la nascita in un processo industriale.

Di fronte a questa deriva serve una sola parola: NO! Forte, netto, non negoziabile.

Chi tace oggi, acconsente al mondo che verrà: un mondo in cui i bambini si scelgono, non si accolgono.

 

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