Berlusconi e i temi etici
Qualche giorno fa è venuto a mancare l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Sono state spese tante parole, sono stati fatti molti ragionamenti e sono stati visti infiniti filmati – come quello ormai celebre della sua discesa in campo nel 1994 – sul suo conto lungo questa settimana.
Più che un commento sull’uomo, a noi interessa mostrarti ciò che ha obiettivamente fatto e ciò che ha omesso di fare, rispetto alla deriva etica che attanaglia il nostro Paese.
A tale scopo condividiamo con te – di seguito – una interessante, attenta ed equilibrata riflessione su ciò che la figura di Berlusconi ha rappresentato, che ti invito a leggere:
«Silvio Berlusconi è morto. E con lui se ne va un pezzo importante di storia italiana.
Da cattolici, non possiamo far altro che pregare per la sua anima. E cercare di evitare sia le “canonizzazioni”, del tutto fuori luogo, sia inutili quanto ridicole “condanne” all’inferno.
Piuttosto ci chiediamo: cosa ha rappresentato Berlusconi nella storia del nostro Paese? (...)
Berlusconi, per un certo periodo di tempo, ha rappresentato un argine al progressismo. Questo è innegabile.
Perché al di là dei singoli fatti, seppur importanti e che pur ci sono stati, a contare è ciò che si rappresenta.
E Berlusconi, insieme alla sua coalizione, ha senza dubbio contribuito a fermare la “gioiosa macchina da guerra” allestita dai nipotini, mai pentiti, del partito comunista e della tremenda dittatura sovietica.
Se non ci fosse stato Berlusconi, il processo rivoluzionario in Italia sarebbe andato molto più lontano e avrebbe camminato molto più spedito.
Per quanto possa sembrare paradossale, il Berlusconi politico ha quindi rappresentato un ostacolo, un bastone tra le ruote della Rivoluzione.
Lo ha dimostrato la fortissima opposizione che ha ricevuto da tutti i settori radical-chic, progressisti e cattocomunisti del nostro Paese. Lo ha dimostrato l’odio viscerale vomitato su di lui da mass media e determinati poteri forti.
Sì, perché il Cavaliere, pur con tutti i suoi limiti, difetti e colpe, almeno in un dato momento ha rappresentato l’Italia più profonda, legata alla propria identità cattolica.
E questo ovviamente non poteva piacere a chi quell’Italia voleva distruggerla, cancellarla, spazzarla via per sempre.
Con Berlusconi al governo si è potuto parlare di "eccezione italiana" sul fronte della difesa dei valori tradizionali. Incredibile a dirsi, ma così è stato.
Ma attenzione!
Allo stesso tempo il Cavaliere, proprio perché incarnava il moderatismo, non è mai andato fino in fondo ai problemi.
Certo, molti gli hanno remato contro e addirittura lo hanno spodestato nel 2011 in maniera alquanto discutibile.
Nonostante la tenacia mostrata in diverse circostanze, nonostante abbia spesso detto cose che molti pensavano ma non avevano il coraggio di dire, egli stesso non ha però mai voluto fare il passo decisivo. E così, moltissime occasioni sono andate sprecate.
E si è giunti al triste declino degli ultimi dieci anni, con prese di posizione molto politicamente corrette e assolutamente criticabili (per non parlare poi della sua vita privata).
Non solo. Le sue televisioni hanno contribuito in maniera decisiva al degrado morale della nostra società, per molti anni. Anche questo non può essere taciuto.
Luci e ombre quindi. Così sono gli esseri umani. Così è la storia dell’umanità. Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza. E a Dio il giudizio».
Queste sagge considerazioni devono spingerci ad un impegno molto più proficuo nei campi della vita, della famiglia e della libertà educativa.
Non dimenticando che i politici che abbiamo sono lo specchio della società di cui facciamo parte anche noi.
Da questi dobbiamo pretendere che i temi della vita, della famiglia e della libertà educativa, siano in cima alle loro “agende di governo”.
Dacci una mano affinché ciò accada presto.