Ci stanno togliendo la libertà!

Ci stanno togliendo la libertà!

Non sanno più cosa inventarsi.

Venerdì la Corte di giustizia dell’Unione Europea (CGUE) ha sancito che il rifiuto di riconoscere il cambiamento di nome e di sesso di un cittadino, è contrario al diritto dell’Ue e costituisce un ostacolo all'esercizio del diritto di libera circolazione e di soggiorno.

Da dove nasce questa pronuncia?

Nel 2020 un cittadino romeno ha ottenuto il riconoscimento legale al cambio di nome e identità in Inghilterra, dove vive dal 2008. Successivamente, sulla base del riconoscimento inglese, aveva fatto richiesta di modifica anche alle autorità romene, per vedersi riconosciuta la nuova identità sui documenti.

Dopo che quest’ultime avevano però espresso il loro diniego, l’uomo (“divenuto” donna) ha deferito la questione al tribunale di Bucarest, il quale a sua volta ha rimesso il caso alla Corte di giustizia europea.

Gli interrogativi sollevati dai giudici romeni erano sostanzialmente due: il rifiuto di acconsentire al riconoscimento del cambio di identità, da parte di un Paese membro, rientra negli spazi di libertà concessi dal diritto dell’Ue? L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (Brexit) ha un impatto su questa materia, se sì quale?

La Corte di giustizia europea si è pronunciata affermando che l’uscita del Regno Unito dall’Ue è irrilevante ai fini della questione e che il comportamento delle autorità romene non solo è ingiustificato, ma espone il cittadino che ha fatto richiesta di cambio di nome e sesso al rischio che il procedimento giudiziario porti ad un esito differente da quello avuto nel Regno Unito.

Te lo diciamo con tutta onesta: a noi questi provvedimenti hanno stufato!

È infatti palese che le istituzioni dell’Unione Europea perseguano un fine ideologico ben preciso, chiaro, delineato fin nei suoi minimi dettagli.

Si dirà: ma in fondo è comprensibile che vi sia uniformità dal punto di vista legale tra i diversi Paesi membri, altrimenti si creerebbe una babele infinita.

Certamente. Ma il problema è un altro: su quali basi, su quali criteri metodologici la Corte di giustizia europea dirime la questione?

Non certo facendo riferimento a criteri strettamente giuridici, che nulla dicono in proposito… ma rifacendosi semmai a linee guida di carattere squisitamente ideologico.

Vedi, è proprio qui che sta il punto fondamentale.

È proprio questo l’aspetto centrale su cui persone come noi non potranno mai acconsentire ad abbassare la guardia, perché il buon senso e la realtà (riscontrabile nel genoma umano) ci dicono che si nasce maschi e femmine.

E che la “fluidità” è un abbaglio della mente dell’uomo contemporaneo.

E persone come noi non accetteranno mai che simili abbagli possano addirittura avere libera cittadinanza nelle leggi dello Stato.

Perciò è ora di dire BASTA e di lottare tutti insieme affinché queste spinte ideologiche provenienti da lobbies molto potenti vengano ROVESCIATE.

Ecco perché è fondamentale che tu, a partire da oggi stesso, scenda al nostro fianco per combattere con noi spalla a spalla e per riprenderci così lo spazio sottratto a VITA, FAMIGLIA e LIBERTA’ EDUCATIVA.

Se non ci siamo noi, non so cosa potrebbe accadere. Ma se siamo uniti e se marciamo compatti, ti possiamo assicurare che nulla ci fermerà: questo è poco ma sicuro!

Per questo motivo ti invitiamo a non rimandare, e a combattere con noi questa battaglia a partire da oggi!


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