Corsi di educazione sessuale a bambini di 3 anni? NO! L’infanzia non si tocca!

Corsi di educazione sessuale a bambini di 3 anni? NO! L’infanzia non si tocca!

C’è un limite che non possiamo accettare venga superato. Un limite che riguarda i nostri figli, la loro innocenza, il loro futuro.

Quando un’amministrazione decide di introdurre nelle scuole dell’infanzia – bambini di appena 3 anni – percorsi di educazione sessuale e affettiva senza chiarire contenuti, metodi, finalità, né ruolo dei genitori, quel limite viene non solo oltrepassato, ma ignorato con una leggerezza inquietante.

A Genova, dove la sindaca Silvia Salis ha annunciato l’avvio, dal 2026, di corsi nelle scuole dell’infanzia che coinvolgeranno 300 bambini tra i 3 e i 5 anni, cresce la preoccupazione dei genitori.

E questa preoccupazione è aggravata dal fatto che – come denuncia la recente petizione lanciata da Pro Italia Cristianala stessa amministrazione ha scelto di rimuovere il presepe da Palazzo Tursi, gesto percepito come un ulteriore segnale di distanza dalle tradizioni condivise dalla comunità.

È una forzatura che, come denuncia il deputato Rossano Sasso, anticipa perfino l’imminente decisione del Parlamento sulla proposta di legge per il consenso informato dei genitori.

Una forzatura che mette la scuola al servizio di un messaggio politico e culturale che non appartiene alla comunità dei genitori.

Chi sostiene che “lo Stato debba educare al posto delle famiglie” non solo tradisce il principio fondamentale della libertà educativa, ma apre la strada a un’idea pericolosa: quella secondo cui i bambini possono diventare terreno di sperimentazione ideologica.

E questo non può essere accettato! Per questo, sentiamo il dovere di chiederti qualcosa di concreto e urgente.

Prima che passino altri annunci, prima che altri progetti vengano imposti senza trasparenza, abbiamo bisogno di far sentire una voce chiara e compatta.

Ti invitiamo quindi, se non l’hai ancora fatto, a firmare subito la petizione “Proteggiamo i nostri figli dall’indottrinamento ideologico!”, promossa da Generazione Voglio Vivere.

È un atto semplice ma potentissimo: un gesto con cui ribadiamo che educare è anzitutto compito dei genitori e che nessuno può introdurre nei nidi e nelle materne contenuti sensibili senza un consenso informato, esplicito e rispettoso.

E proprio perché ogni firma deve essere accompagnata da una presa di coscienza collettiva, vogliamo potenziare la nostra grande campagna di sensibilizzazione online. Ma per farlo, abbiamo bisogno del tuo aiuto!

Vogliamo che questo messaggio raggiunga più famiglie possibile: partecipa attivamente con il tuo contributo, condividi, diffondi.

Solo così potremo costruire una mobilitazione nazionale capace di proteggere davvero i più piccoli.

Siamo arrivati a un punto in cui le parole vengono manipolate: si parla di “affettività”, di “consapevolezza”, di “diversità” … ma dietro questi termini si rischia di nascondere un approccio che introduce precocemente temi identitari e teorie che nulla hanno a che fare con l’età evolutiva dei bambini.

Temi che, come troppe esperienze in Italia e all’estero dimostrano, vengono proposti con materiali ambigui, attività non condivise con le famiglie, e una visione del corpo e dell’identità permeata dall’ideologia gender.

E allora dobbiamo dirlo con forza: noi non siamo contro l’educazione, siamo contro l’indottrinamento!

Non siamo contro la scuola: siamo contro l’uso della scuola per plasmare visioni politiche.

Non siamo contro il rispetto delle differenze: siamo contro il relativismo imposto come verità scientifica a bambini troppo piccoli per difendersi.

I nostri figli meritano adulti che li accompagnino con responsabilità, non con agende ideologiche travestite da modernità. E proprio perché la posta in gioco è così alta, ti chiediamo ancora una volta un gesto decisivo.

Non rimandare, non pensare che sia una battaglia che riguarda “altri”. Questa battaglia riguarda tutti noi, direttamente!

Difendere i nostri figli oggi significa difendere l’umanità di domani: non resteremo in silenzio mentre altri decidono al posto nostro!

 

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