Gender: basta abusi ed ingerenze indebite!

Gender: basta abusi ed ingerenze indebite!

E' triste apprendere quel che accade nel mondo. Non è secondo il piano di Dio.

Ma è necessario saperlo e pregare per le tante criticità, che si incontrano.

Pensa, più di 150 ospedali “cattolici” in circa 40 Stati Usa, tra il 2019 ed il 2023, hanno effettuato oltre 380 trattamenti ormonali e più di 150 interventi chirurgici per il cambio di sesso su minori.

I loro medici hanno rilasciato più di 1.850 prescrizioni per facilitare la “transizione di genere” su questi giovanissimi “pazienti”.

Lo rivela un rapporto diffuso dal gruppo di monitoraggio medico Do No Harm, elaborato sulla base delle richieste di rimborso assicurativo pubblicamente disponibili.

Tutto questo contraddice frontalmente quanto previsto dalla dottrina della Chiesa.

Si legge nel Catechismo della Chiesa Cattolica: «Spetta a ciascuno, uomo o donna, riconoscere ed accettare la propria identità sessuale» (n. 2333). Riconoscere ed accettare, non modificare.

Anche la Nota dottrinale diffusa lo scorso anno dalla Conferenza episcopale statunitense vieta espressamente agli operatori sanitari cattolici di effettuare questo tipo di interventi.

Questi sono infatti ritenuti «moralmente non giustificati», in quanto non rispettano «l’ordine fondamentale della persona umana come unità intrinseca di corpo e anima».

Allora, perché?

Non c’è una risposta soddisfacente a questa domanda. Ciò che possiamo e dobbiamo fare è però protestare.

La nostra voce deve farsi sentire indignata, forte e chiara. Non possiamo accettare che delle cliniche, che si dicono “cattoliche”, si macchino di tali crimini.

Più saremo a dire “BASTA” e più verremo ascoltati. Per questo vorremmo lanciare una vasta campagna d’informazione online, perché molti non sanno tutto questo.

I grandi media tacciono queste notizie, preferiscono distogliere la nostra attenzione col gossip.

Per questo dobbiamo far sapere noi quel che sta avvenendo nell’ignoranza generale.

Tramite Facebook possiamo raggiungere in modo veloce ed efficace molte persone. Ma ha un costo.

In Italia ci sono 28 milioni di persone iscritte a Facebook. Per raggiungerle tutte occorrono circa 560.000 €. Una cifra davvero elevata, noi da soli non ce la potremmo fare. Per questo, abbiamo bisogno del tuo aiuto!

Insieme, possiamo riuscirci! È importante, sai perché?

La Catholic Health Association tenta di difendersi alla solita maniera, dicendo cioè che il rapporto diffuso da Do No Harm non terrebbe conto del «necessario contesto clinico».

Ma gli autori del rapporto replicano che, anzi, i risultati reali potrebbero essere anche più inquietanti di quelli raccolti e diffusi. Incredibile!

Eppure non è il solo caso, ahimé!

L’attacco Lgbt arriva anche dalle istituzioni europee. La Cedu-Corte europea dei diritti dell’uomo ha emesso una sentenza di condanna contro la Polonia.

L’ordinamento giuridico polacco, infatti, al momento non riconosce né le unioni civili, né i “matrimoni” omosessuali.

La Costituzione, all’art. 18, definisce matrimonio solo l’«unione tra un uomo e una donna».

Da un punto di vista giuridico, su queste materie in Europa ogni Stato è sovrano, per cui la Cedu ha commesso l’ennesima, indebita ingerenza ed ha leso il principio di sovranità nazionale.

Si tratterà di capire cosa intenda fare il premier polacco, Donald Tusk, che personalmente è purtroppo favorevole al riconoscimento delle unioni civili, ma sa di avere contro l’intero Paese.

Stessa storia in Romania, richiamata all’ordine dalla Corte di Giustizia europea, cui si è rivolta una connazionale, che ha “cambiato” sesso durante un lungo periodo trascorso nel Regno Unito.

Una volta tornata in patria, ha chiesto di riconoscere la sua “nuova” identità anagrafica, ma la sua domanda è stata respinta.

Il suo periodo di transizione si era concluso dopo la Brexit, quindi quando il Regno Unito non era più membro dell’Ue.

Di conseguenza, la Romania non ha ritenuto di essere più obbligata a recepire le sue istanze.

Ma il discorso, pur lineare e formalmente corretto, non è stato ideologicamente accettato dalla Corte di Giustizia europea.

Un altro caso di ingerenza indebita negli affari interni di un Paese membro dell’Ue…

Protestiamo insieme contro il dilagare dell’ideologia gender nelle sue varie forme!

Blocchiamo le pressioni esterne e pretendiamo coerenza dagli operatori cattolici!

Seguiamo una linea di tolleranza zero verso ogni abuso!

Aiutaci nella campagna di sensibilizzazione, che intendiamo lanciare, ed i risultati non mancheranno!


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