Gran Bretagna a un passo dal baratro: in discussione la legge sul suicidio assistito

Gran Bretagna a un passo dal baratro: in discussione la legge sul suicidio assistito

In Gran Bretagna il dibattito sul suicidio assistito è entrato in una fase cruciale. 

Alla Camera dei Lord si discute una legge che permetterebbe ai malati terminali di chiedere assistenza medica per porre fine alla propria vita. 

Dopo l’approvazione alla Camera dei Comuni, il progetto di legge sta avanzando rapidamente, nonostante le gravi lacune e i rischi messi in luce da numerosi esperti e rappresentanti della società civile.

Voci autorevoli, come quelle della Conferenza Episcopale Cattolica di Inghilterra e Galles, hanno denunciato che una simile legge colpirebbe in modo sproporzionato gli anziani, i disabili e le persone più vulnerabili, specie in un contesto di pressione crescente sul sistema sanitario

In altre nazioni, dove il suicidio assistito è stato introdotto in modo “limitato”, si è assistito a un progressivo allargamento dei criteri fino a includere casi non previsti inizialmente: una deriva inquietante che non possiamo ignorare.

La verità è che questa legge rischia di minare la fiducia tra medici e pazienti, di far sentire chi soffre come un peso anziché come una persona da sostenere. 

Non è questa la risposta a chi vive la malattia e il dolore!

La risposta vera, quella umana e civile, è un’altra: investire nelle cure palliative, nell’assistenza domiciliare, nel sostegno psicologico e spirituale

In Inghilterra, una legge del 2022 ha imposto ai servizi sanitari di garantire le cure palliative, ma occorre fare di più: potenziare la rete, formare personale, sostenere le famiglie, affinché nessuno si senta mai solo di fronte alla malattia.

Legalizzare il suicidio assistito sarebbe un segnale devastante: significherebbe ammettere che, di fronte al dolore, la società rinuncia alla cura e sceglie la scorciatoia della morte.

La vera civiltà non è nel facilitare la fine della vita, ma nel difendere ogni vita, fino all’ultimo istante, con dignità e compassione.

 

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