Il 1° aprile Roma si è scoperta “trans”
Il 1° aprile si è tenuta a Roma la prima manifestazione nazionale dei giovani transessuali.
L’evento è stato indetto dall’Associazione Gender X, che promuove e tutela i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dei trans.
Ecco un breve resoconto dell’iniziativa redatto dall’Ansa:
«Una bandiera lunga 50 metri con i colori delle persone transgender e non binarie, azzurro, rosa e bianco, li ha accompagnati per tutto il percorso.
I giovani e le giovani trans al corteo hanno chiesto di superare le “barriere delle discriminazioni” che ancora vivono, reclamando di accedere alla carriera alias - ovvero la possibilità di usare il proprio nome di elezione nelle scuole e nelle università - ricordando anche chi ha subito violenza o chi non ha resistito all’odio e all’emarginazione come la professoressa trans Cloe Bianco, morta suicida la scorsa estate».
La marcia si è tenuta ventiquattro ore dopo il Transgender day of visibility, ossia la giornata annuale dedicata alla promozione e alla sensibilizzazione della comunità transgender.
Secondo i manifestanti, i giovani trans sarebbero discriminati nelle aule scolastiche e nella vita pubblica.
Il fondatore e coordinatore di Gender X Gioiele Lavalle ha osservato:
«Hanno paura di noi ma siamo noi a subire la violenza dei professori, delle istituzioni. Viviamo nella costante paura di essere aggrediti».
A cui fa eco Cristina Leo, primo assessore trans d’Italia, “psicologa” e “co-coordinatrice” dell’associazione:
«Io stessa sono stata vittima di bullismo. E ho perso due anni di scuola, non permetteremo che accada questo ai nostri ragazzi. Meloni e Roccella avete sentito? Fuori Pro Vita dai programmi scolastici».
Insomma, a sentire costoro in Italia vi sarebbero almeno due emergenze:
1) La violenza ai danni dei transessuali;
2) il bullismo e le discriminazioni continue nei confronti dei giovani trans nelle scuole;
Ora, fermo restando che condanniamo ogni tipo di discriminazione e violenza commessi contro chiunque, in Italia le persone che si identificano come trans dovrebbero essere circa 400.000.
«(…) la percentuale di popolazione transgender dovrebbe essere compresa tra lo 0.5 e l’1.2% del totale», si legge nella notizia citata poc’anzi.
Questo cosa significa?
Significa che stiamo parlando di una minoranza della minoranza, anche volendo dare per buoni i dati presentati poc’anzi.
Eh sì, perché onestamente è davvero difficile credere a questi numeri: secondo costoro, infatti, nel 2011 i trans ammontavano a quasi 600 persone, mentre nel 2023 risultano essere circa 400.000.
Ripetiamo: condanniamo ogni tipo di violenza, discriminazione e quant’altro, ma tali rivendicazioni appaiono puramente pretestuose.
Nel nostro Paese sono già presenti degli strumenti giuridici che tutelano dalle violenze e dalle discriminazioni.
La verità è che è in atto un vero e proprio “golpe” contro la natura umana e l’ordine che essa riflette.
Non ci stancheremo mai di dirlo a gran voce e di ripeterlo fino a quando ce lo consentiranno.
Aiutaci in questa battaglia e non farci mancare il tuo sostegno.
Ti ricordiamo che a molti manca il coraggio di dire queste cose.