Il coraggio di Giorgia Meloni, anche se…
Difesa della famiglia e “il meglio deve ancora venire”.
Potrebbero essere questi gli slogan all’insegna dei quali si è conclusa l’edizione 2023 di Atreju, la festa nazionale di Fratelli d’Italia.
Naturalmente ci stiamo concentrando sui temi che ci sono più cari.
La premier Giorgia Meloni, in un breve passaggio del suo discorso conclusivo, ha detto che “malgrado le difficoltà, noi non vogliamo rassegnarci al declino demografico”.
Per questo, ha osservato la premier, abbiamo previsto un “rafforzamento del congedo parentale, rinnovamento del bonus per gli asili nido… anche qui ci hanno accusato di discriminare le donne che non hanno figli perché abbiamo introdotto una decontribuzione per le mamme lavoratrici con due figli o più”, ha poi aggiunto affermando che si tratta di una colossale sciocchezza.
“Fare figli serve per dare continuità alla nostra civiltà, rafforzare il nostro sistema di welfare e (…), mentre la sinistra pensa che il problema si risolva solo con l’immigrazione, noi lo vogliamo risolvere aiutando soprattutto le famiglie italiane a mettere al mondo dei bambini”.
Parlando in difesa di quest’ultimi, la presidente del Consiglio ha infine detto che “i bambini non sono un oggetto, la maternità non è un business e i figli non si comprano e non si vendono. Sembra un’ovvietà, ma purtroppo non è un’ovvietà… per questo sono fiera che (…) l’utero in affitto diventerà presto reato universale”.
Qualche breve commento a riguardo.
Le parole di Giorgia Meloni sono semplicemente inappuntabili. Non solo, costituiscono un vento d’aria fresca di cui facciamo ancora fatica ad abituarci, lo ammettiamo.
Purtroppo, non sono così inappuntabili le misure inserite nella finanziaria. Ci spieghiamo meglio. Il rafforzamento del congedo parentale e la decontribuzione del bonus per gli asili nido fanno parte di quegli aiuti destinati alle famiglie da ritenere sicuramente importanti.
Ma che non creano quello shock demografico di cui l’Italia ha enorme bisogno per rimediare allo stato drammatico della sua demografia.
Cosa intendiamo con shock demografico? Intendiamo creare delle condizioni per attuare una radicale inversione di tendenza.
E come si fa secondo te? La risposta, se ci pensi, non è così difficile.
Dando, in senso materiale, in mano alle famiglie dei soldi liquidi (non bonus) per ogni nascita di un bambino/a sino al raggiungimento dei sei/otto anni.
Un vero e proprio “reddito” per ogni bambino che viene al mondo. La proposta, a dire il vero, Fratelli d’Italia l’aveva depositata alla Camera mesi fa e si chiamava reddito di infanzia. E consisteva nel dare 400 euro mensili per i primi sei anni di ogni figlio a carico.
Non è stata introdotta in finanziaria per motivi legati alle coperture economiche. Si è fatta quindi una scelta diversa, cioè quella di concentrare le risorse sui benefit. Ecco, con tutto il rispetto, dobbiamo dire che questa scelta non la troviamo condivisibile.
È necessario, anzi vitale, che cresca la consapevolezza che se si è riusciti ad elaborare una proposta come quella del reddito di cittadinanza, deve poter essere fattibile, concreta la proposta di realizzare un reddito di infanzia o maternità.
Sapendo già che le risorse inserite in una misura come questa, sono risorse ben investite, sicure, garantite. In grado davvero di far cambiare le cose in maniera drastica.
Ed è proprio ciò che serve all’Italia. Perché siamo in una situazione che possiamo senza dubbio definire disperata o quasi.
Su questo tema decisivo, siamo curiosi però di sentire la tua opinione in proposito.
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