Il sogno di una vita? Diventare un cane!
Vorremmo che leggessi la seguente frase e ti fermassi a riflettere per qualche istante.
«I miei amici e la mia famiglia sono sembrati molto sorpresi di apprendere che sono diventato un animale».
E no, a parlare non è una persona affetta da qualche disturbo psichiatrico (o almeno per il momento, non è dato sapere), ma un uomo apparentemente lucido, che lavora e ha una famiglia.
Su Youtube si fa chiamare Toko
e sin da bambino pare avesse un sogno che adesso ha finalmente esaudito: quello di essere un cane, e non uno qualsiasi, ma un Collie.
In queste ore sta spopolando sul web la storia di quest’uomo giapponese – che definire “bizzarro”
risulta persino eufemistico – che compare in delle foto con indosso un costume da cane e in un video in cui una donna gioca con lui come farebbe con un qualsiasi cane.
Stando a quanto rivelato al quotidiano britannico Mirror, Toko ha esaudito il suo sogno grazie ad una azienda presso cui ha commissionato un costume particolare, tale da farlo sembrare un vero cane, e per il quale è stato disposto a spendere l’equivalente di 14.000 dollari.
Inoltre, l’uomo ha ammesso che «raramente» rivela ai suoi amici il suo hobby e come impiega il tempo libero, «perché temo che penseranno che sono strano».
Probabilmente, tale ammissione costituisce la prova più significativa del fatto che l’uomo sia ancora savio, almeno a sufficienza.
Tuttavia, è la società a girare intorno a Toko che ha smarrito la bussola già da tempo, ormai. L’uomo in questione, infatti, è uno dei prodotti di un tempo (il nostro) nel quale l’unica cosa che ha valore è la “spontaneità”, che può assumere anche le vesti più improbabili.
Perché, vedi, tale tendenza si regge su un principio fondamentale: quello di fare ciò che più si ha voglia, comprese le fantasie più assurde e strambe.
E su questa base, invocare magari dei “diritti”
che devono essere riconosciuti dallo Stato; con la conseguenza di vedere pienamente legittimate certe fantasie, assurdità e quant’altro.
Ormai abbiamo perso il conto delle assurdità che si sentono quasi periodicamente.
Eppure, come ti dicevamo, queste cose di cui ti parliamo raccontano il nostro tempo più di quel che sembrano.
Sei d’accordo con noi? Oppure credi che siano “dettagli” insignificanti? Noi temiamo di no…