In Danimarca c’è un test per i genitori: a chi non lo passa, tolgono i figli!

In Danimarca c’è un test per i genitori: a chi non lo passa, tolgono i figli!

C’è chi cerca di distruggere la famiglia, ce ne convinciamo sempre di più.

Non è stato sufficiente devastarla moralmente con divorzio, aborto ed altre false ideologie sessantottine o minarne le fondamenta economicamente, prendendola per fame.

Oggi si moltiplicano gli sforzi anche per strappare i figli ai legittimi genitori. Accade in Danimarca, dove per essere mamma e papà occorre prima superare un test attitudinale!

Hai capito bene! Qui è stata introdotta, infatti, una valutazione psicometrica, per stabilire a tavolino se i genitori siano adatti o meno a crescere i loro figli.

Cosa viene valutato? Tratti della personalità, intelligenza, capacità cognitive e di «problem solving», nonché la capacità di soddisfare i bisogni di attaccamento del bambino.

Si tiene conto dello stato di salute, del contesto sociale e culturale, della visione del sé, delle aspettative circa il futuro, della pianificazione in un contesto educativo.

Ad alcuni genitori è stato chiesto, ad esempio, cosa rappresentasse l’immagine di un uccello con una foglia in bocca. La risposta “giusta”, secondo i protocolli, è: il simbolo della pace.

Se sbagli, rischi. Chi non supera il test, infatti, può dire addio ai propri figli, tra dolore ed urla strazianti. Che ne è di loro?

Vengono sottratti alla famiglia d’origine e deportati in apposite strutture oppure dati in affidamento ad altre coppie.

La prova, denominata «Fku», dovrebbe servire «per la protezione dell’infanzia». Ti pare che sia questo il modo di proteggerla? Noi diciamo di no!

Il pericolo è che, in un clima come l’attuale, questo modo di procedere possa estendersi dalla Danimarca anche altrove.

Anche in Italia registriamo sempre più casi di figli strappati ai propri genitori, v’è una crescente tendenza in questo senso. Il caso della “famiglia nel bosco” è solo quello più eclatante, più noto.

La famiglia, inutile dirlo, è da tempo nel mirino di certa intelligenza di Sinistra, in Europa, pronta a distruggerla con divorzio, aborto, femminismo e ideologia Lgbt.

Questo test potrebbe rappresentare un ulteriore colpo assestato con furore giacobino al focolare domestico. Non possiamo permetterlo!

Per evitarlo, dobbiamo fare in modo, innanzi tutto, che la gente conosca la posta in gioco e sappia quel che realmente sta accadendo.

La nostra sensazione è che oggi molti non siano informati, anche perché generalmente la grande stampa tace queste notizie.

Per questo intendiamo lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione, che dica le cose come stanno. I social ci consentono di arrivare a tanti in poco tempo.

Quest’operazione ha però un costo, di cui da soli non riusciremmo a farcene carico. Per questo abbiamo bisogno del tuo aiuto!

È molto importante, poiché questo tipo di valutazione, in Danimarca, è stato introdotto prima col Social Services Act, poi col Children’s Act ed è oggi, di fatto, parte integrante dei Servizi Sociali.

Cosa significa, tradotto in soldoni? Che in questo Paese un figlio ogni 100 è stato strappato alla propria famiglia. In cifre, stiamo parlando concretamente di 6.300 bambini, tutti tra 0 e 10 anni!

Non è detto che i genitori non fossero in grado di accudirli o di prendersene cura… semplicemente non hanno superato il test «Fku». Ti rendi conto di quanto sia orribile tale metodo?

Per questo qui è esploso un nuovo, florido mercato, a dir poco raccapricciante, quello del tutor” online, che, a pagamento, prepara i genitori ad affrontare la prova e, possibilmente, a superarla.

E chi non se lo può permettere? Peggio per lui, non gli resta che rischiare e sperare d’azzeccare comunque le risposte esatte. L’alternativa è perdere il figlio.

Ti rendi conto dell’assurdità di questo meccanismo? Le famiglie danesi sono in balia di uno Stato tiranno, di un Leviatano, che può distruggerle solo per aver messo la crocetta sbagliata.

Grazie alle proteste, si salva, per ora, solo la minoranza inuit in Groenlandia, perché, pur essendo formalmente territorio danese, ha lingua, tradizioni e cultura a sé stanti. Ma fino a quando?

In Italia il caso della “famiglia nel bosco” ha aperto un vivace dibattito sullo stesso tema. È intervenuto anche il ministro per la Famiglia, Eugenia Roccella.

In un’intervista rilasciata al quotidiano La Verità ha dichiarato: «C’è una tendenza a considerare la famiglia un luogo di sopraffazione, di esclusione, di repressione sessuale».

La realtà, però, ha subito aggiunto, è un’altra. La realtà è che «non abbiamo trovato delle alternative alla famiglia». E non sono state trovate, perché non esistono.

Piaccia o non piaccia, è la famiglia, pur con tutte le sue difficoltà, il luogo degli affetti più veri, più profondi, più genuini, più importanti. Per ognuno di noi.

Per questo ci opponiamo con tutte le nostre forze ad un sistema assurdo a crudele come quello varato in Danimarca! E non vogliamo che attecchisca anche altrove, magari in Italia…

Perciò ti chiediamo di darci una mano, con la tua migliore offerta, per lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione, che informi sui pericoli, che oggi corre la famiglia in Europa.

Il rischio che questo test danese prenda presto piede e dilaghi in tutto il Continente è reale e concreto. Blocchiamolo sul nascere, tutti insieme!

Difendiamo le nostre famiglie!

 

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