In ricordo di chi ci ha preceduto nella lotta

In ricordo di chi ci ha preceduto nella lotta

Sono giorni particolari quelli che stiamo vivendo, densi di avvenimenti tragici e situazioni cruciali per gli equilibri mondiali.

Ogni giorno siamo qui ad informarti, raccontandoti ciò che accade in Italia e all’estero rispetto alle tematiche della vita, della famiglia, della libertà educativa e di tanto altro.

Proviamo a metterci tutto l’impegno possibile, monitorando ciò che accade e soprattutto spronandoti all’azione, attraverso l’indizione di petizioni e mobilitazioni volte a denunciare ciò che offende la vita, la famiglia e la libertà educativa.

In questo turbinio di informazioni quotidiane, tuttavia, è necessario prendersi anche qualche momento di riflessione.

Non dimenticando l’importanza di commemorare chi ci ha preceduto nella battaglia che stiamo affrontando e, più in generale, coloro che non sono più tra noi: conoscenti, amici, parenti.

In che modo farlo? Innanzitutto pregando Dio, affinché i fedeli defunti possano presto vedere la Sua luce beatifica, in attesa di essere purificati in Purgatorio.

È questo il senso più profondo della Commemorazione dei Defunti che si celebra oggi, dopo aver festeggiato ieri la Solennità di Ognissanti.

Ma l’aspetto forse più affascinante di questa festa è dato dal legame che vi è tra Chiesa militante, purgante e trionfante, ben espresso dalla dottrina della Comunione dei Santi.

I defunti, così come i Santi, sono transitati in un altro stato di vita e continuano a formare, insieme a tutti noi, una vera e propria comunità chiamata ad aiutarsi e a sostenersi vicendevolmente.

Pregando chiediamo l’aiuto e l’intercessione dei Santi; acquisendo meriti e decidendo di applicarli ai fedeli defunti, facciamo in modo che loro possano presto uscire dal Purgatorio ed approdare in Paradiso.

È questa circolarità viva e Santa a darci forza e a ricordarci che anche noi, durante il nostro pellegrinaggio terreno, dobbiamo essere una comunità militante, in difesa di ciò che abbiamo di più caro, come la vita, la famiglia e la libertà educativa.

Non dimentichiamoci mai, dunque, della necessità di fermarci e di ricordare i nostri cari, ritemprandoci nello splendore della fede e delle sue luminose verità.


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