Infanzia in pericolo: a 11 anni già vittima della propaganda gender!

Infanzia in pericolo: a 11 anni già vittima della propaganda gender!

È inaccettabile che i nostri figli vengano esposti, senza il consenso dei genitori, a contenuti sessualizzati e ideologizzati già in tenera età. 

Il recente caso di una bambina di 11 anni, tornata a casa con un fumetto a tematica LGBT dopo una gita scolastica in biblioteca, è solo l’ennesima prova di un fenomeno sempre più diffuso: la sistematica erosione del diritto delle famiglie a educare i propri figli secondo i propri valori.

La scuola e gli spazi pubblici, anziché essere luoghi di crescita e conoscenza, rischiano di trasformarsi in strumenti di propaganda ideologica.

I genitori vengono esclusi dal processo educativo su temi estremamente sensibili, mentre si inculcano ai più piccoli concetti che appartengono al mondo degli adulti, inquinando la loro innocenza con messaggi fuori luogo e inadeguati.

Anche il deputato della Lega, Davide Bergamini, ha espresso ferma contrarietà a questi episodi, dichiarando che “è inammissibile che ad un bambino vengano consegnate pubblicazioni di questo tipo, ultra ideologizzate e per nulla adeguate alla loro età” e annunciando un’interrogazione parlamentare per far luce sulla vicenda. 

Parole forti, che sottolineano la necessità di una risposta immediata e concreta.

Non possiamo restare in silenzio mentre l’infanzia viene manipolata! È ora di dire BASTA a questo indottrinamento mascherato da “libertà”.

Serve una legge chiara e netta sul consenso informato, che restituisca ai genitori il controllo su ciò che viene insegnato ai loro bambini.

Adesso tocca a noi! Abbiamo l’opportunità di far sentire la nostra voce e proteggere i nostri figli. Se non l'hai ancora fatto, firma subito la petizione indirizzata al Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara per chiedergli di bloccare l’indottrinamento ideologico nei programmi scolastici e nei progetti educativi.

Se qualcuno pensa che lasceremo che questa ideologia entri nelle scuole e nelle menti dei nostri figli senza reagire, si sbaglia di grosso. Noi continueremo a batterci per un’infanzia serena, libera da strumentalizzazioni politiche e ideologiche.

 

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