La pallottola della censura: la verità dietro l’assassinio di Charlie Kirk

La pallottola della censura: la verità dietro l’assassinio di Charlie Kirk

Charlie Kirk è stato assassinato!

Non per un regolamento di conti, non per una follia cieca, ma perché era diventato il simbolo di una libertà che fa paura a chi vuole imporre il pensiero unico.

Noto attivista conservatore, pro-life e pro-family, fondatore di Turning Point USA, non aveva mai smesso di parlare, di discutere, di sfidare il politicamente corretto.

E’ stato freddato durante un dibattito pubblico alla Utah Valley University, davanti ad una folla, mentre la gente urlava e la sua famiglia restava senza marito, senza padre.

I giornali americani e anche italiani, invece di fermarsi sul fatto – un uomo ucciso per le sue idee – hanno scelto la strada delle etichette: “no-vax”, “complottista”, “negazionista climatico”, “nemico dei diritti delle donne e degli omosessuali”.

Come se un proiettile potesse essere giustificato da un’opinione politica.

Come se criticare l’agenda Lgbtq, l’ideologia gender, il dogma dell’ecologismo o la narrazione pandemica fosse un crimine capitale.

Non è bastata nemmeno la morte a fermare la macchina del fango: accuse inventate, tweet rabbiosi, persino figure pubbliche come Alan Friedman o Pierluigi Odifreddi a insinuare che “chi semina vento raccoglie tempesta”, che “sparare a un leader di destra non è come sparare a Martin Luther King”.

Ma ti rendi conto della gravità di queste parole? Significa che ormai, nell’ottica del pensiero unico, la vita di chi dissente vale meno.

E non parliamo solo degli Stati Uniti. Qui, in Italia, abbiamo visto sedi di associazioni pro-vita attaccate o scienziati che mettono in dubbio il dogma del cambiamento climatico trattati come negazionisti della Shoah.

Abbiamo visto giornalisti e politici marchiati come “omofobi” o “razzisti” solo per aver osato difendere la famiglia tradizionale o la sovranità dei confini.

Per questo, vogliamo lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione su Facebook per informare il maggior numero di persone di quello che sta accadendo, di come i grandi media tacciono o minimizzano, e di quali rischi corriamo se restiamo in silenzio.

Ma per farlo, abbiamo assolutamente bisogno del tuo aiuto!

Questo clima è veleno puro! E quando la stampa minimizza, quando le istituzioni tacciono o addirittura si schierano con chi alimenta l’odio, diventano complici.

Perché è chiaro che l’assassinio di Charlie Kirk non è stato solo un atto individuale di follia: è il frutto di un ambiente dove chi difende la verità, la fede e la libertà di pensiero viene dipinto come un nemico da abbattere.

E allora, dobbiamo dirlo con forza: questo non è solo un crimine contro un uomo, è un avvertimento a tutti noi.

Oggi è toccato a Charlie Kirk. Domani a chiunque osi sfidare l’ideologia dominante. A chiunque rifiuti di piegarsi alla dittatura del “woke” e delle sue parole d’ordine.

Ma noi non ci piegheremo, non smetteremo di difendere la libertà.

Perché l’assassinio di Charlie non deve diventare la nuova normalità. La sua morte deve risvegliare le coscienze, deve spingere tutti coloro che credono ancora nella verità, nella fede e nel coraggio a raddoppiare gli sforzi.

Perché se tacciamo, avranno vinto loro. E noi non possiamo permetterlo!

Per questo, ti chiediamo ancora una volta di fare la tua migliore offerta per potenziare la grande campagna di sensibilizzazione che intendo lanciare.

Ogni euro ci permette di raggiungere più persone, di risvegliare più coscienze, di difendere chi oggi non ha voce. Insieme possiamo impedire che l’odio e la paura zittiscano la libertà!

La libertà non si spegne con un colpo di pistola: si moltiplica, si rafforza, si rialza più forte di prima.

 

Dona