La “Tesla dell’eutanasia”

La “Tesla dell’eutanasia”

Un nome semplicemente agghiacciante.

Si tratta della nuova “capsula suicida” ideata dal 76enne australiano Philip Nitschke, denominata Sarco, perché di fatto assomiglia ad un sarcofago.

È stata ribattezzata come la “Tesla dell’eutanasia” per via dell’aspetto futuristico del suo design.

“Basta premere un pulsante e dopo pochi attimi si muore senza dolore. Si riempie di gas di azoto e la persona al suo interno perde i sensi, per poi spirare, a causa dell’assenza di ossigeno”, si legge su un giornale online del Canton Ticino, in Svizzera, Paese in cui è stata presentata la capsula qualche giorno fa.

Sarco è stata prodotta dall’associazione Exit International, fondata nel 1997 in Australia sempre dal dottor Nitschke (allora l’associazione era registrata sotto altro nome), la cui missione è quella di fornire informazioni e aiutare le persone che desiderano morire.

I “punti di forza” di questo prodotto consisterebbero nell’azionamento autonomo del dispositivo che conduce alla morte, ad opera esclusiva della persona che si trova all’interno della capsula.

Nella modalità di morte, che avviene tramite depressurizzazione. “L’esperienza di trovarsi in un ambiente a basso contenuto di ossigeno può essere inebriante con una sensazione di lieve euforia”, viene precisato sul sito di promozione del prodotto.

Infine, nel contatto visivo con gli amici e i propri cari, che viene assicurato grazie ai vetri della capsula sino a quando la persona che si trova al suo interno non perde i sensi.

Non dimenticando, inoltre, che Sarco all’occorrenza può essere anche impiegato come bara.

Ci siamo dilungati su questi elementi non per sadismo o altro. Ma per farti capire come questa faccenda della morte autoindotta, del suicidio assistito stia diventando un fenomeno che sta assumendo delle pieghe spaventose e davvero molto pericolose.

Come avrai notato, è davvero incredibile come si possa soltanto immaginare che dinanzi ad una tragedia come è quella rappresentata dalla morte di una persona, si possano congegnare delle autentiche follie come quelle che hai appena letto.

È una cosa sconvolgente, ed ancor più sconvolgente e pauroso è l’atteggiamento passivo o persino entusiasta con cui una buona fetta dell’opinione pubblica accoglie
notizie del genere.

Tutto questo accade mente Regione Lombardia ha aperto alla discussione della proposta di legge regionale promossa dall’associazione radicale Liberi Tutti, che si batte per stabilire tempi e modalità certi per coloro che decidono di fare richiesta di suicidio assistito.

Ma è possibile che nessuno si ribella a questo circolo di morte nel quale ci stiamo infilando? Ma è mai possibile che non freghi nulla a nessuno di dove andremo a finire, se si continuerà imperterriti a proseguire in questa direzione?

Ti chiediamo di aiutarci a diffondere questa notizia e a sensibilizzare parenti, amici e conoscenti su ciò che sta accadendo anche fuori dal nostro Paese.

Più che di qualche “Tesla della morte”, la società avrebbe bisogno di persone con un minimo di buon senso e con una briciola di speranza.

Perché sponsorizzare il suicidio assistito o l’eutanasia, significa essere delle persone semplicemente disperate, che vanno aiutate a credere a qualcosa di più grande, di più vasto della terra che cade sotto i loro piedi.

Noi dobbiamo avere coraggio e determinazione nell’affermare queste cose a viso aperto, soprattutto nel prospettare un mondo migliore dove non sia la disperazione ma la speranza a proferire l’ultima parola.

Per fare tutto ciò abbiamo assoluto bisogno del tuo aiuto!


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