La verità fa paura: Bocchi aggredito per averla detta sulla RU486!

La verità fa paura: Bocchi aggredito per averla detta sulla RU486!

Vogliamo esprimere massima solidarietà al consigliere Priamo Bocchi, attaccato con violenza ideologica per aver semplicemente raccontato una tragica, scomoda verità: la realtà dell’aborto farmacologico non è una formula astratta, ma un’esperienza concreta e dolorosa.

Bocchi ha detto ciò che tanti preferiscono ignorare: “Alla donna si consente di abortire da sola nel bagno di casa, espellendo il feto e tirando lo sciacquone. Questa è la verità”.

Parole che hanno scatenato una reazione scomposta del centrosinistra, che ha gridato allo scandalo non per la brutalità del fatto, ma per il coraggio di chi lo ha descritto. 

Eppure, non si può tacere di fronte a ciò che accade realmente: donne lasciate sole ad affrontare il peso fisico e psicologico dell’aborto farmacologico, senza adeguata assistenza, senza supporto, senza neppure il conforto di una presenza umana accanto. 

È questa la libertà che vogliamo celebrare?

Nel caos dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, dove la sinistra ha promosso una risoluzione per contrastare le preghiere silenziose dei Pro-vita fuori dalle cliniche, Bocchi ha riportato l’attenzione su ciò che davvero dovrebbe scuotere le coscienze: l’abisso di solitudine e dolore in cui vengono lasciate le donne che fanno uso della RU486.

La seconda pillola, il misoprostolo, viene assunta a casa, lontano da ogni supporto medico, psicologico, umano. Il risultato? “Le donne si ritrovano da sole a espellere il loro bambino nel water e a eliminarlo tirando lo sciacquone”.

Parole crude? Sì. Ma sono i fatti a essere crudi, non chi li racconta. E questo Bocchi lo ha compreso e denunciato con forza.

Non ha usato mezzi termini perché la realtà non ne prevede: dietro l’apparente “modernità” dell’aborto farmacologico si cela una forma di violenza silenziosa, sistemica, istituzionalizzata.

Nonostante le feroci critiche della sinistra, Bocchi ha ribadito che “violenza è lasciare sole le donne, farle abortire nel bagno di casa come se si trattasse di un atto qualsiasi”

Questa è la sua colpa: aver detto troppo chiaramente quello che tutti sanno, ma che troppi fingono di non vedere.

E proprio per portare alla luce questa verità, per smascherare la retorica che banalizza la morte e abbandona le donne, abbiamo lanciato una vasta campagna di sensibilizzazione online tramite Facebook

Stiamo raggiungendo milioni di persone, informando, testimoniando, risvegliando coscienze. Ma per continuare, abbiamo bisogno del tuo sostegno concreto!

Ma se è grave colpire chi denuncia la realtà, è ancora più grave banalizzare la vita umana. E su questo, le parole della consigliera regionale Simona Larghetti non possono essere lasciate passare sotto silenzio.

Durante un intervento pubblico, ha dichiarato: “Nei primi tre mesi l’embrione è solo un ammasso di cellule, non è una vita”.

Una frase di una disumanità sconcertante, che non solo nega ogni base scientifica, ma rivela una concezione ideologica e radicale, incapace di riconoscere la dignità intrinseca dell’essere umano dal concepimento.

Definire l’embrione un “ammasso di cellule” significa cancellare la sua identità biologica, la sua unicità genetica, la sua esistenza irripetibile

È un linguaggio cinico, spietato, che riduce la vita a materiale da scartare. Una negazione non solo della scienza, ma della coscienza.

E questo viene detto da chi siede in un’assemblea legislativa, da chi dovrebbe rappresentare tutti i cittadini con rispetto e responsabilità. 

Invece, Larghetti ha scelto di ferire milioni di persone, non solo credenti, ma anche laici, genitori, donne e uomini che vedono nella vita – anche la più fragile – un valore da difendere.

E ancor più grave è il silenzio imbarazzante di certe forze politiche, che tacciono di fronte a queste parole estreme. È complicità? O è solo paura di perdere l’appoggio della sinistra radicale?

Se anche tu credi, come noi, che ogni vita umana ha valore e ogni donna merita sostegno e verità, allora questa battaglia è anche tua.

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Non restare in silenzio! Diventa parte attiva di questa voce che non si farà mai zittire.

Violenta non è la verità sull’aborto. Violenta è l’ipocrisia di chi la vuole mettere a tacere.

 

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