“L’aborto è la prima causa di morte al mondo”: è vero, ma dirlo costa 100.000 € di multa!
Dire la verità oggi costa davvero caro.
Una sanzione pesantissima è stata inflitta al canale francese «CNews», per aver affermato che l’aborto è la principale causa di morte al mondo.
Quest’affermazione –anzi, quest’ovvietà - è stata fatta, dati alla mano, nel febbraio scorso dal conduttore Aimeric Pourbaix nel corso del programma «Alla ricerca dello spirito».
Gli aborti causano ogni anno 73 milioni di bambini morti nel grembo materno, pari al 52% dei decessi. I tumori ne causano “solo” 10 milioni ed il fumo 6,2 milioni (dati 2022).
Immediate le proteste giunte dai soliti politici di Sinistra e dai media mainstream con una violenza tale, da costringere l’emittente a scusarsi ed a ritrattare parzialmente quanto detto.
Ma tutto questo non è bastato: l’Arcom, l’Authority francese di regolamentazione dei mezzi di comunicazione, ha inflitto lo scorso 13 novembre a «CNews» una mega-sanzione da 100.000 €!
La motivazione è stata quella di aver violato «l’obbligo di onestà e rigore nella presentazione e nel trattamento delle informazioni». È la prima volta che viene inflitta una multa simile in Francia.
Una decisione, che Jean-Marie Le Méné, presidente della Fondazione Lejeune, intervistato da Valeurs Actuelles, ha definito totalitaria, in quanto tale da negare la realtà e da censurare la ragione.
Ed ha aggiunto: «L’aborto come prima causa di morte nel mondo è purtroppo un fatto, non un’opinione».
È nostro dovere difendere la verità. Non possiamo restare in silenzio, restare indifferenti nei confronti di una gravissima censura della libertà di pensiero, d’opinione e di stampa.
È urgente lanciare una vasta campagna di sensibilizzazione per denunciare l’accaduto e per mostrare il volto deforme di una dittatura crudele, sregolata e disumana!
Facebook è lo strumento più adatto, poiché veloce, sicuro ed efficace. Ma ha un costo, che da soli non riusciamo a sostenere.
Abbiamo bisogno del tuo aiuto! Se noi, che crediamo nel Valore della vita e che per esso siamo pronti a combattere, uniamo le nostre forze, possiamo contattare un numero significativo di persone.
Non abbassare la guardia è importantissimo, anzi vitale! Lo dimostra la decisione recentemente assunta da 112 membri del Congresso degli Stati Uniti.
Vogliono spiegazioni su 1,9 miliardi di dollari, stanziati negli ultimi tre anni, quindi in piena amministrazione Biden, per le aziende che praticano l’aborto a livello nazionale e internazionale.
Hanno chiesto al Government Accountability Office di esaminare come siano state usate quelle risorse federali, quindi soldi pubblici, nel periodo 2020-2023.
Quella che chiedono 81 deputati e 31 senatori è un’indagine dettagliata, dato che a beneficiare di quel denaro figurano Planned Parenthood Federation of America e MSI Reproductive Choices.
Tra coloro che vogliono vederci chiaro vi sono anche figure-chiave come il presidente della Camera, Mike Johnson.
È così che si fa, bisogna alzare la voce, senza guardare in faccia nessuno! Tacere di fronte all’arroganza e abusi di Sinistre e radicali in tema di aborto significa rendersi loro complici!
E noi, questo, non ce lo possiamo permettere, perché crediamo nella vita e desideriamo pertanto salvare tutti i bambini nel grembo delle loro madri da una morte atroce.
Per questo, ti chiediamo: dacci una mano per lanciare questa campagna d’informazione, che denunci le mostruosità compiute dagli ultras dell’aborto!
Combattiamo insieme questa Buona Battaglia!