L’eutanasia, catena di approvvigionamento per i trapianti di organi?
E' abominevole! Sapevo che sarebbe successo. Purtroppo i fatti mi danno ragione…
Il Canada sta trasformando il regime di “suicidio assistito” in una vera e propria catena di approvvigionamento per il trapianto di organi.
Lo ha rivelato il quotidiano National Post, citando il caso di un 38enne canadese, affetto da sclerosi laterale amiotrofica e sottopostosi pertanto ad eutanasia.
Soddisfatta la sua richiesta, il suo cuore è stato espiantato e “donato” ad un 59enne americano con insufficienza cardiaca. Non si tratta di un episodio isolato, ma di una tendenza in crescita.
La procedura seguita è stata descritta nel dettaglio, come se si trattasse di un successo, dalle realtà coinvolte ovvero l’Ospedale di Ottawa ed il Centro medico dell’Università di Pittsburgh.
Capisci i guai enormi che solleva questa vicenda da un punto di vista morale ed anche spirituale? Tutto ciò si può configurare come una sorta di induzione al “suicidio assistito”.
Alcuni pazienti potrebbero sentirsi un “peso” per la propria famiglia e per la società e quindi decidere di “togliere il disturbo”, magari facendo un “bel gesto” ovvero donando gli organi.
Ma tutto questo è aberrante, come hanno già osservato diversi settori pro-life e molti esperti di etica. Quel che già oggi sta accadendo non va bene.
E va fatto sapere, anzi occorre alzare una forte protesta, prima che tale pratica dal Canada si estenda ovunque. Magari anche in Italia.
Perciò riteniamo fondamentale promuovere una vasta campagna di sensibilizzazione online. Non possiamo sperare di trovare queste notizie, infatti, sulla grande stampa, che tende anzi a tacerle.
Possiamo servirci però dei social, che consentono di raggiungere tanti in poco tempo. Ma quest’operazione ha un costo, che da soli non riusciremmo a permetterci.
Per questo, abbiamo bisogno del tuo aiuto! È molto importante. Ed urgente.
Il prelievo di organi da pazienti appena sottoposti a eutanasia sta diventando una pratica sempre più comune: vi si è già ricorsi per fegato, reni e polmoni. Ed ora anche il cuore.
Il Canada ha già conseguito un triste primato, quello di “leader” mondiale della donazione di organi dopo l’eutanasia: solo qui si contano già almeno 155 casi dal 2016 ad oggi.
Noi lo troviamo sconvolgente. E tu? Vedi, il fatto che una cosa si possa tecnicamente fare non significa che sia anche lecito farla.
Quanto tempo occorrerà prima che tale pratica sbarchi in Italia? Mesi? Anni? Se non protestiamo e se non lo facciamo ora, stai certo che sarà solo questione di tempo…
Nell’Ontario e nella Columbia Britannica le organizzazioni per la donazione degli organi si sono già attivate, informando i candidati al “suicidio assistito” di tale “possibilità”.
E presto altre realtà analoghe potrebbero fare la stessa cosa anche in Europa, anche da noi. Non possiamo consentire tutto questo!
Aiutaci, con la tua migliore offerta, a promuovere una vasta campagna di sensibilizzazione in merito. Tacere ora significherebbe renderci complici di pratiche problematiche sul piano morale.
Ogni vita ha un senso. Ciascuno di noi è una creatura voluta ed amata da Dio. Per questo, meritiamo rispetto!
Ancora una volta dobbiamo dire: noi non siamo pezzi di ricambio!