
L’Italia al 62° posto per libertà educativa: l’allarme del Rapporto OIDEL 2023!
Il Freedom of Education Index 2023, presentato alla Camera dei Deputati e realizzato da OIDEL, organizzazione internazionale che lavora per i diritti umani e l’educazione, ha messo a nudo una realtà che non possiamo più ignorare.
Si tratta del più ampio studio mondiale sul diritto alla libertà educativa: 157 Paesi analizzati, il 98% della popolazione coperta.
L’indice misura se e quanto le famiglie siano realmente libere di scegliere come e dove educare i propri figli — valutando la libertà giuridica, il sostegno economico alle scuole non statali, l’accesso all’istruzione primaria e la percentuale di studenti nelle scuole indipendenti.
E i risultati parlano chiaro: dove la libertà educativa è garantita, la società cresce più coesa, più giusta e più libera!
Nei Paesi Bassi, in Belgio, in Irlanda o in Spagna lo Stato finanzia le scuole non statali, rendendole accessibili a tutti, non solo ai più ricchi.
Le famiglie scelgono davvero, senza barriere economiche. Ma in Italia?
Il nostro Paese si ferma a un modesto 56,64 su 100, solo 62° nel mondo.
Sul piano giuridico, le leggi ci sono; sulla carta, la libertà è pienamente riconosciuta. Ma nella pratica, tutto dipende dal reddito familiare: la libertà educativa è di fatto un privilegio per pochi.
Eppure, la Costituzione è chiara: i genitori hanno il dovere e il diritto di educare i propri figli (art. 30). Non lo Stato, non le ideologie, ma la famiglia.
Oggi più che mai dobbiamo difendere questo principio, perché senza libertà educativa non esiste libertà di pensiero, né rispetto per la persona.
Ed è per questo che ti invitiamo ad agire: se non l’hai ancora fatto, firma subito la petizione “Proteggiamo i nostri figli dall’indottrinamento ideologico!”, promossa da Generazione Voglio Vivere.
È un gesto semplice ma fondamentale per dire NO all’imposizione ideologica nelle scuole e SÌ alla libertà dei genitori di scegliere per i propri figli.
Ma per far conoscere questa battaglia a milioni di famiglie italiane, serve l’impegno e la partecipazione di tutti.
Per questo, stiamo portando avanti una grande campagna nazionale di sensibilizzazione online, tramite Facebook. Ma abbiamo bisogno del tuo aiuto per far crescere questa voce di libertà.
Ogni contributo, anche piccolo, è un investimento nella libertà e nel futuro delle nostre famiglie e nella difesa dei bambini da ogni forma di indottrinamento.
Il dibattito sull’educazione sessuale e affettiva nelle scuole italiane è diventato il simbolo della crisi della libertà educativa.
Molti progetti, spesso presentati come iniziative per la “diversità” o “l’inclusione”, vengono introdotti senza un’informazione chiara alle famiglie e senza il loro consenso.
È qui che si annida il pericolo più grande: trasformare la scuola in un laboratorio ideologico, dove si trasmettono visioni della sessualità e dell’identità che nulla hanno a che vedere con la biologia, la realtà o il rispetto della persona.
Per questo il Disegno di Legge Valditara, con il suo emendamento 2.02, rappresenta una svolta decisiva.
Il testo stabilisce che ogni attività di educazione sessuale o affettiva debba essere autorizzata preventivamente dai genitori, attraverso il consenso informato.
Quando il ddl entrerà in vigore, tutte le scuole dovranno fornire alle famiglie informazioni complete su ogni iniziativa “sensibile”: contenuti, materiali didattici, curriculum dei relatori.
Solo così potremo ricostruire quella alleanza scuola-famiglia che per troppi anni è stata ignorata.
In un’epoca in cui tutto sembra fluido e relativo, difendere la verità, la realtà e la libertà educativa è un atto di coraggio. Le famiglie italiane hanno diritto di sapere chi parla ai loro figli e con quali contenuti.
Difendere la libertà educativa significa difendere la dignità della persona e la serenità dei nostri figli. Non è una battaglia politica, ma una battaglia di civiltà!