Non ci fermeranno mai!
Dopo il terribile voto di ieri, con il quale il Parlamento europeo ha approvato la richiesta di inserire il diritto di aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, sono iniziati ad addensarsi commenti e valutazioni di diverso genere.
Già ieri, non appena appresa la triste notizia, mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina e presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), ha espresso il profondo “dispiacere” a nome dei vescovi europei, ribadendo che “non si può pensare di dichiarare che l’aborto sia un diritto umano perché la soppressione di una vita non può essere mai un diritto umano”.
Inoltre, il voto rappresenta uno schiaffo nei confronti delle donne, poiché “ostacolare la maternità non è un modo per aiutare le donne, che vanno senz’altro sostenute e accompagnate sempre, e rispettate nelle loro scelte”.
Senza dimenticare la posizione di ostilità, se non di aperta condanna, che la risoluzione assume nei confronti del personale sanitario obiettore di coscienza, accusato di essere responsabile di ostacolare il diritto alla salute delle donne.
“La limitazione della libertà di coscienza è una minaccia alla libertà, un modo di agire che alla fine assomiglia molto ad un regime autoritario. Speriamo che il nostro Parlamento europeo non vada in questa direzione”, ha aggiunto mons. Crociata, che infine ha concluso, dicendo:
“Dunque, la Risoluzione ha l’effetto (…) di produrre divisione e divaricazione all’interno dell’Unione europea. È come andar contro l’identità, la storia, il compito e il futuro dell’Unione europea”.
Parole nette nei confronti del comportamento dei partiti politici europei, e in particolar modo di quello del Partito Popolare Europeo, sono giunte da don Manuel Barrios Prieto, Segretario Generale della Comece.
“Ci rattrista – osserva – la posizione di alcuni partiti che si richiamano alla tradizione democratica cristiana come il Partito popolare europeo che su questo tema, oggi, si è spaccato.
È vero che una buona parte ha votato contro ma bisogna dire anche che una buona parte ha votato a favore di questa mozione. Se ci pensiamo è un po’ scandaloso”.
Una posizione netta, dunque, a cui non eravamo più abituati da tempo. Ma che consente a noi di parlare di un tema importantissimo che ci traghetta direttamente verso le elezioni europee del prossimo giugno.
La proposta di inserimento del diritto di aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue è stata infatti approvata da una maggioranza parlamentare composta da: Sinistra e Verdi, Socialisti e Democratici (a cui aderisce il Partito Democratico), Renew - Liberali (di cui fanno parte, nel nostro Paese, Italia Viva di Matteo Renzi, Azione di Carlo Calenda e +Europa di Magi e Bonino).
A questa va aggiunta una quarantina di parlamentari del Partito Popolare Europeo, che – come ricordato - hanno votato contro la maggioranza dello stesso partito. Tra questi “dissidenti” vi sono le eurodeputate italiane di Forza Italia Lucia Vuolo e Alessandra Mussolini.
Hanno votato contro l’approvazione della proposta, invece, gli europarlamentari di Identità e Democrazia (di cui fa parte la Lega di Matteo Salvini) con l’unica eccezione dell’europarlamentare italiana Gianna Gancia, dei Conservatori e Riformisti (di cui fa parte Fratelli d’Italia) e la maggioranza di quelli del Partito Popolare Europeo (di cui fanno parte Forza Italia ed altre formazioni minori).
È della massima importanza ricordare chi ha votato a favore della proposta di inserimento nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue di quello che non è nient’altro che un terribile crimine come l’aborto.
Ti ricordiamo che i temi bioetici non costituiscono un qualcosa di “accessorio” rispetto all’economia, all’immigrazione e ad altre tematiche di altissima rilevanza.
La tutela e la promozione di vita, famiglia e libertà educativa costituisce la base su cui si fonda tutto l’edificio sociale. Esse attengono la dimensione profonda della persona e hanno a che vedere più che con le “agende politiche”, con le visioni del mondo.
Ti consigliamo di riflettere a fondo su queste parole e ti esortiamo a far tuo l’invito del segretario della Comece:
“Richiamiamo i partiti e i politici alla responsabilità mentre si avvicinano le elezioni europee. Speriamo che il nuovo Parlamento che uscirà dalle urne, abbia a cuore questi temi. Ma questo dipenderà dagli elettori”.