Non ne possiamo più di Macron!

Non ne possiamo più di Macron!

Anche il G7 adesso diventa un luogo dove fare campagna elettorale.

È quello che sta provando a fare, in tutti i modi, il presidente francese Emmanuel Macron.

Quello che è andato in scena mercoledì 13, durante la prima giornata del 50° vertice del G7 in corso di svolgimento a Borgo Egnazia, in Puglia, è “uno scontro senza precedenti”, così lo definisce il Corriere della Sera, tra il presidente francese e la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni.

Scontro causato dall’assenza nel testo finale del G7 del riferimento all’aborto, aspetto su cui Macron ha puntato per imbastire una clamorosa polemica. “Sì, mi dispiace – ha osservato il presidente francese – Conoscete la posizione della Francia che ha inserito il diritto all’aborto nella Costituzione.

Non è la stessa sensibilità che c’è nel vostro Paese. La Francia condivide una visione di uguaglianza tra uomo e donna, non è una visione condivisa da tutto lo spettro politico.

Mi dispiace ma lo rispetto perché è stata la scelta sovrana del vostro popolo. Mi dispiace ma lo rispetto, perché è stata una scelta sovrana del vostro popolo”, ha dichiarato Macron ai microfoni dei giornalisti presenti.

Non è tardata ad arrivare la controreplica della presidente Meloni, la quale ha affermato che “non c’è alcuna ragione di polemizzare su temi che già da tempo ci trovano d’accordo”, sottolineando poi la delusione per la slealtà dimostrata dall’inquilino dell’Eliseo: “credo sia profondamente sbagliato, in tempi difficili come questi, fare campagna elettorale utilizzando un forum prezioso come il G7”.

L’arroganza del presidente Macron è quella di un politico in evidente stato di difficoltà. È la stessa di uno che non sa più che pesci prendere per marcare una distanza, per mettersi in evidenza, consapevole che alle porte di casa sua la stragrande maggioranza del popolo francese non ne può più delle sue sortite e non vede l’ora che se ne vada.

Giorgia Meloni poi, per il presidente francese, è la personificazione dell’avversario per eccellenza.

Parliamo di una donna preparata, di destra conservatrice, uscita fortemente vincente dalle elezioni politiche e dalle recenti europee (unica leader del G7 a non uscire ridimensionata dalle ultime tornate elettorali), con una visione chiara in tema di aborto, famiglia e libertà educativa.

Insomma, per fartela breve, avendo questi elementi dalla sua parte la premier italiana non poteva di farla franca facilmente.

E il presidente Macron non ha avuto alcun ritegno nel servirsi del massimo vertice internazionale, dove siedono i sette rappresentanti delle nazioni più sviluppate, per imbastire una polemica elettorale a suo uso e consumo.

Intanto, nella giornata di oggi è atteso l’arrivo di Papa Francesco, che oltre a tenere dieci incontri bilaterali, interverrà alla sessione comune insieme ai sette capi di Stato e di Governo.

Vedremo se anche per quest’occasione Macron o altri creeranno ad arte polemiche pretestuose per mettersi in mostra o per fare campagne elettorali.

Quello che è certo, è che noi non staremo qui a guardare. Ciò che è accaduto ieri ci spinge ancor di più ad agire e a fare pressione sulla premier italiana a prendere in mano il pallino del gioco.


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