Non Una di Meno, il movimento transfemminista che ti “aiuta” a capire per quale tipo di società combatti

Non Una di Meno, il movimento transfemminista che ti “aiuta” a capire per quale tipo di società combatti

Nei giorni scorsi ad Ancona si è tenuta la manifestazione nazionale del movimento transfemminista “Non Una di Meno”, che ha visto scendere in piazza circa 2.000 persone.

“Interruzione volontaria di patriarcato” era il grande slogan che campeggiava sullo striscione che apriva il corteo.

Nel loro comunicato vengono spiegate le ragioni che hanno indotto ad utilizzarlo, e cioè quelle di porre fine a «un sistema che opprime le donne e le persone LGBTQIA+».

L’oppressione attuata dal Governo, secondo costoro, consisterebbe nell’aver incentivato «politiche di drastica riduzione dell’accesso alla Interruzione Volontaria di Gravidanza, tolleranza dell’obiezione di coscienza di struttura, ingresso e finanziamento delle associazioni anti-abortiste nei consultori pubblici e smantellamento dei consultori stessi».

Questo è quanto sarebbe avvenuto in modo particolare in alcune regioni italiane amministrate dal centro-destra, tra le quali: Marche, Umbria, Abruzzo, Piemonte, Veneto.

Per tali motivi “Non Una di Meno” chiede con forza che vengano adottate le seguenti misure:

1) abolizione dei 7 giorni di riflessione dopo aver ottenuto il certificato IVG;

2) abolizione dell’articolo 9 che disciplina l’obiezione di coscienza;

3) somministrazione della RU486 in tutti gli ospedali e consultori;

4) estensione del numero di settimane per accedere all’IVG;

5) sperimentazione dell’aborto telemedico in piena sicurezza;

6) formazione di tutto il personale perché sia garantita accoglienza; adeguata a tutte le persone che decidono di abortire a prescindere dal loro genere.

Una volta presentate le misure, risulta particolarmente interessante leggere quanto viene detto in riferimento al pensiero o retroterra culturale di coloro che difendono e promuovono i valori della vita e della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna.

In poche righe troverete non soltanto un perfetto esempio di pensiero freudo-marxista aggiornato al 2023, ma potrete comprendere ancor meglio come si tengono assieme temi anche diversi da quelli affrontati, eppur legati da un sottile ma presente fil rouge.

«La visione del Governo – si legge nel loro comunicato – supporta un’idea di patria fondata sul mito della famiglia borghese, patriarcale, bianca, con rigidi ruoli di genere, che non rappresenta in nulla le vite di tantissime persone in questo Paese,

e si inserisce in una visione politica che attacca l’autodeterminazione di tutte le soggettività marginalizzate.

Mentre la maggioranza, in linea con i suoi alleati internazionali, da una parte promuove politiche restrittive sull’aborto e presenta in Parlamento proposte di legge per il riconoscimento della personalità giuridica dell’embrione come quelle Gasparri e Menia,

dall’altra attacca la genitorialità LGBTQIA+ e razzializzata, promuove la guerra alle persone più povere, è mandante politico delle stragi in mare, consente il condono fiscale ai più ricchi, è complice del disastro ambientale, e ostacola il salario minimo».

Ecco presentato in poche parole il nocciolo del pensiero che sta dietro alle loro rivendicazioni.

Ripetiamo: è molto importante soffermarvisi su, perché letture del genere invitano a farci riflettere sulle visioni del mondo e sui temi, e soprattutto, sui nessi che li tengono uniti.

Sforziamoci di comprenderli e di memorizzarli, e conseguentemente, di contrattaccare con forza e coraggio!

È quello che modestamente tentiamo di fare assieme a te quotidianamente incitandoti all’azione, stimolandoti ad approfondire e facendo in modo che tu possa essere costantemente aggiornato.

Ricordando soprattutto che per cambiare bisogna essere parti attive della società.


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