Nuovo allarme a scuola: l’ideologia arcobaleno avanza!

Nuovo allarme a scuola: l’ideologia arcobaleno avanza!

Un’ombra sempre più minacciosa si estende sul sistema educativo italiano, gettando inquietudine e preoccupazione tra le famiglie.

L’allarme, forte e chiaro, si leva dalle scuole di Pavia: presto, attivisti Lgbtqia+ varcheranno le soglie delle aule per parlare di sessualità e identità di genere a bambini e ragazzi, senza che i genitori abbiano avuto piena e trasparente informazione su contenuti e finalità di questi interventi.

Il tutto sotto il pretesto di un progetto dal nome evocativo: “Dentro l’Arcobaleno”. Ma di che tipo di arcobaleno si tratta? Non certo di quello della libertà di pensiero, bensì di un programma di vera e propria rieducazione ideologica.

È inaccettabile che in un contesto educativo pubblico si imponga una visione del mondo filtrata da un preciso orientamento ideologico, spacciandolo per sensibilizzazione contro la discriminazione. 

Un’operazione mirata di condizionamento

La strategia adottata è chiara: iniziare dai più piccoli, plasmando le loro menti con concetti estranei alla loro naturale crescita. 

Nelle scuole elementari, un laboratorio di due ore, guidato da Niccolò Angelini, ex presidente di Arcigay Pavia "Coming-aut", mira a sensibilizzare gli alunni sulla parità di genere e la lotta alle discriminazioni.

Per i bambini di terza, letture come Il Giorno specialissimo di Marlon Bundo (su due coniglietti gay) e Nei panni di Zaff (su un bambino che diventa principessa) introdurranno concetti di orientamento sessuale e identità di genere, con il pupazzo Olaf come esempio. 

Insomma, una vera e propria alfabetizzazione ideologica. Per questo, non possiamo restare in silenzio: è il momento di agire con determinazione!

Come possiamo vincere questa battaglia? Con le armi più forti: la preghiera, prima di tutto. E poi, se non l’hai ancora fatto, firmando la petizione di Generazione Voglio Vivere indirizzata al ministro Valditara, per fermare l’indottrinamento gender nelle scuole.

Ma è altrettanto importante informare il maggior numero di persone su questa pericolosa deriva. Per farlo, abbiamo bisogno URGENTE del tuo aiuto. Con il tuo sostegno intendiamo incrementare sempre più la nostra vasta campagna di sensibilizzazione online. Contiamo su di te!

Dalle medie alle superiori: un percorso graduale di indottrinamento

Per gli studenti delle medie, il passo successivo: familiarizzarli con concetti come “coming out” e “outing”, instillando in loro l’idea che l’identità di genere sia un costrutto fluido e arbitrario.

Mentre per gli studenti delle superiori, si passa alla fase avanzata, con l’indottrinamento attraverso giochi e dibattiti mirati a scardinare qualsiasi certezza sulla realtà biologica dell’essere umano.

E come sigillo finale, in ogni laboratorio una “traccia indelebile”: la bandiera arcobaleno. 

Non un simbolo di inclusione, ma il marchio evidente di un progetto che vuole imporsi come unica verità, relegando al silenzio chiunque osi dissentire.

Le famiglie relegate a spettatrici impotenti

E le famiglie? Spogliate del loro primato educativo, ridotte a spettatrici di un processo che si svolge sopra le loro teste, senza il loro consenso informato. Chi si oppone viene liquidato con accuse di omolesbotransfobia, in un goffo tentativo di zittire il dissenso e soffocare il dibattito.

Ma la verità è un’altra: i figli non appartengono allo Stato, non appartengono alle scuole e tantomeno agli attivisti che si arrogano il diritto di plasmarne il pensiero. 

Le famiglie hanno il diritto e il dovere di proteggere l’educazione dei propri figli, senza subire imposizioni ideologiche.

È tempo di prendere posizione ed è una responsabilità che non possiamo rimandare! Per questo, se non l’hai ancora fatto, firma subito la petizione per far sentire la nostra voce e fermare questo attacco all’educazione dei nostri figli.

E’ anche importante che il maggior numero possibile di persone siano informate sull’impatto devastante che l’imposizione di ideologie può avere sui bambini e sulle famiglie. Per questo, chiediamo il tuo aiuto per incrementare la nostra già vasta campagna di sensibilizzazione online.

L’educazione deve essere un terreno di crescita, non di propaganda e le scuole devono restare luoghi di istruzione, non di rieducazione.

 

Attribuzione Immagine: @ Unsplash
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