Offensiva dell’Ass. Luca Coscioni sul suicidio assistito
I radicali dell’Associazione Luca Coscioni continuano imperterriti la loro battaglia a favore della facilitazione all’accesso per la pratica del suicidio assistito.
In questi mesi ti abbiamo più volte ricordato la tattica che stanno utilizzando. Attraverso la campagna Liberi subito che hanno lanciato in ogni regione italiana, essi stanno raccogliendo «firme per delle proposte di legge regionali che garantiscano il percorso di richiesta di “suicidio” medicalmente assistito e i controlli necessari in tempi certi, adeguati e definiti», in ossequio a quanto previsto dalla sentenza della Corte Costituzionale 242/2019.
Oltre al canale politico, però, essi utilizzano anche il canale legale, e infatti alcuni giorni fa Laura Santi, donna di 48 anni affetta da sclerosi multipla, ha denunciato l’AUSL Umbria 1 per “omissione d’atti di ufficio”, in quanto, «in tutti questi mesi», l’Azienda sanitaria umbra «ha omesso di fornire una risposta completa che consentisse di concludere la procedura prevista dalla sentenza n. 242/2019 per accedere all’aiuto al “suicidio assistito”».
Ti ricordiamo, infatti, che questa sentenza della Consulta, ossia la n. 242/2019, ha dichiarato la parziale illegittimità costituzionale dell’art. 580 c.p. – Istigazione o aiuto al suicidio.
In particolare – recita la sentenza – nella parte in cui questo prevede la punibilità di colui che «agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile…».
Come vedi, di fatto in Italia il suicidio assistito è già realtà ed è solo grazie alla lentezza delle procedure che di fatto si trova in stato di temporanea sospensione.
Noi dobbiamo sfruttare questa situazione a nostro favore, per far convogliare l’attenzione dell’opinione pubblica sul fatto che in Italia siamo, quindi, ad un passo potenziale dalla legalizzazione anche dell’eutanasia.
Ti ricordiamo che la differenza tra le due pratiche sta nel fatto che l’eutanasia consiste «in qualsiasi atto compiuto da medici o da altri, avente come fine quello di accelerare o di causare la morte di una persona».
Il suicidio assistito consiste in quell’«atto mediante il quale un malato si procura una rapida morte grazie all’assistenza del medico: questi prescrive i farmaci necessari al
suicidio (si tratta in genere di barbiturici o di altri forti sedativi o ipnotici) su esplicita richiesta del suo paziente e lo consiglia riguardo alle modalità di assunzione».
Come vedi, ci troviamo in una situazione estremamente grave, e non possiamo restare fermi a guardare. Dobbiamo agire subito!
Cosa possiamo fare?
Innanzitutto diffondere queste informazioni, queste notizie e farle circolare tra le persone che conosci.
Ti invitiamo poi a seguirci e a seguire GVV che organizzerà presto delle iniziative per fronteggiare questa marea di morte.
L’importante, però, è che tu non sia rassegnato ma pronto a combattere.