Più immigrati per risolvere i problemi demografici
Pare che anche dalle parti di Bruxelles si siano accorti che l’Italia e, più in generale, l’Europa abbia un problema grosso chiamato “questione demografica”.
Secondo la vice presidente della Commissione Ue con delega alla Democrazia e alla Demografia, Dubravka Šuica, “l’Europa necessita di una forza lavoro, e adeguata, per essere competitiva”.
E quali sarebbero gli strumenti che l’Ue mette a disposizione per affrontare questo problema epocale, su cui troppo a lungo si è fatto finta di nulla?
Secondo la Suica, il piano di ripresa si reggerebbe su quattro pilastri: “famiglia, giovani, anziani, migranti”.
Ma mentre sui primi tre è necessario svolgere un lavoro a lungo termine, a breve termine la questione demografica la si tampona con i migranti.
Questo è sostanzialmente il lungimirante (!) progetto per risolvere il problema demografico dell’Europa, secondo la Šuica e le menti che ci governano a Bruxelles.
Siamo alle solite, insomma.
La questione demografica non viene nemmeno lontanamente sfiorata da uno dei suoi aspetti più importanti: ossia dal punto di vista culturale.
Nemmeno per sogno!
Si preferisce offrire le solite soluzioni trite e ritrite, come la messa a disposizione di più asili nidi, di turni di lavoro che permettano di conciliare una vita familiare più regolare e via di questo passo…
Nessuno sostiene che introdurre misure di questo tipo non sia una cosa giusta e necessaria, per carità!
Ma resta inevaso l’aspetto fondamentale, che come ti dicevamo riguarda l’approccio culturale dei giovani occidentali, gran parte dei quali vive al momento, senza grandi aspettative di vita che non siano la programmazione delle vacanze e altri “progetti” di questo tipo.
Non prendiamoci in giro per favore e leviamoci la maschera dal volto, una volta tanto.
E, soprattutto, auguriamoci che in Europa dal prossimo anno, potremo avere un Governo che non giochicchi con i soldi dei contribuenti, proponendo più immigrati per risolvere i problemi demografici europei.
Non so tu, ma noi ne abbiamo davvero abbastanza!
Gridiamolo forte ed iniziamo a lavorare già da adesso per cambiare lo stato di cose attuale.