Presto “l’utero in affitto” sarà reato universale

Presto “l’utero in affitto” sarà reato universale

Il 19 giugno approderà nell’aula della Camera dei Deputati il provvedimento che se approvato renderà la barbara pratica dell’utero in affitto perseguibile come reato universale.


La relatrice del provvedimento è stata la deputata di Fratelli d’Italia Carolina Varchi, la quale ha osservato che «con questa legge estendiamo il reato alle condotte all’estero, convinti che questo ulteriore divieto disincentiverà il ricorso a pratica della gestazione per altri e anche il turismo procreativo».

Una bellissima notizia che finalmente restituisce dignità alla donna e a delle creature innocenti, ma che ha creato forti fibrillazioni in seno al Partito Democratico.

La deputata Valeria Valente, ferma oppositrice della pratica dell’utero in affitto, ha detto che non voterà il disegno di legge Varchi «perché è solo una bandierina ideologica della destra»; ha chiesto però che venga aperto un confronto nel Partito, in quanto una fetta importante dei Dem è favorevole, tra loro la segretaria Elly Schlein, ed un’altra è contraria.

Questo aspetto ti fa ben capire la mentalità che serpeggia tra i parlamentari di una certa parte politica, che rispetto a questioni di capitale importanza come l’utero in affitto, pur essendo contrari, decidono di non votare a favore, per la semplice ragione che il provvedimento è stato promosso dalla parte politica a loro avversa.

Con un’opposizione del genere è davvero difficile ipotizzare un “dialogo “costruttivo”.

Ma quel che più è importante è che il 19 giugno nell’aula della Camera di Montecitorio vi sarà la possibilità di rendere l’utero in affitto reato universale e di consacrare così quello che esso realmente è, ossia una pratica barbara e indegna.

Ci auguriamo che il centro-destra si faccia trovare unito e compatto!

Vogliamo anche dirti che questo importante passo in avanti è stato possibile grazie anche al tuo impegno e all’opera che svolgiamo assieme a favore della vita, della famiglia e della libertà educativa.

Perché le nostre battaglie, petizioni, prese di posizione, denunce hanno l’effetto di contaminare mentalità, espandere il loro raggio d’azione e sensibilizzare così l’opinione pubblica.

Questo non deve farci inorgoglire, ma deve farti capire che il tuo impegno concreto ha degli effetti concreti, visibili, decisivi per la società di oggi e soprattutto per quella di domani, per quella dove si troveranno a vivere i tuoi figli e nipoti.

Dacci una mano a costruire una comunità sempre più grande e sempre più organizzata.


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