Puglia, prima regione a regolamentare suicidio assistito!

Puglia, prima regione a regolamentare suicidio assistito!

Nel 2019 la Corte Costituzionale si pronunciò sul suicidio assistito in una sentenza divenuta tristemente celebre, ovvero la numero 242.

In questa sentenza viene sancita:

«l’illegittimità costituzionale dell’art. 580 del codice penale (Istigazione o aiuto al suicidio ndr), nella parte in cui non esclude la punibilità di chi (...) agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che ella reputa intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, sempre che tali condizioni e le modalità di esecuzione siano state verificate da una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale, previo parere del comitato etico territorialmente competente».

A sostegno della decisione presa, la Corte, al di là di altri aspetti, ha addotto una ragione fondante, ben esplicitata in un passaggio del testo:

«il divieto assoluto di aiuto al suicidio finisce per limitare ingiustificatamente nonché irragionevolmente la libertà di autodeterminazione del malato nella scelta delle terapie, comprese quelle finalizzate a liberarlo dalle sofferenze, scaturente dagli artt. 2, 13 e 32, secondo comma, Cost. imponendogli in ultima analisi un’unica modalità per congedarsi dalla vita».

Come si è avuto modo di leggere poc’anzi, viene dunque demandata ad una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale

«la verifica delle condizioni che rendono legittimo l’aiuto al suicidio (...) A queste ultime (strutture pubbliche n.d.r.) spetterà altresì verificare le relative modalità di esecuzione, le quali dovranno essere evidentemente tali da evitare abusi in danno di persone vulnerabili, da garantire la dignità del paziente e da evitare al medesimo sofferenze» (Corte costituzionale - Decisioni).

Sulla base di questa decisione, la Regione Puglia qualche giorno fa «ha dato atto con una delibera dell’avvenuta individuazione (...) del Comitato etico istituito presso l’Azienda Ospedaliero Consorziale Policlinico di Bari, quale organo territorialmente competente a rendere il parere in ipotesi di suicidio medicalmente assistito» (Giunta 18 Gennaio: delibera su "fine vita" - PRESS REGIONE - Regione Puglia).

Ciò ha consentito ad alcuni giornali di sottolineare come la Regione Puglia sia stata la prima regione in Italia che abbia regolamentato il suicidio assistito (Fine vita, la Puglia anticipa l'Italia. Il provvedimento della Regione: "Le Asl devono garantire il suicidio assistito" - la Repubblica).

Un triste primato, in verità, come ha sottolineato l’avvocato Domenico Morello, componente del Comitato nazionale per la Bioetica, che ha parlato di un «singolare (...) federalismo antropologico» inventato dalla Regione Puglia.

Sempre Morello, infatti, ha osservato che «la vita non è nella disponibilità di alcun potere: figuriamoci se può essere la prima materia a far esistere una “autonomia differenziata” fra le Regioni» (La Puglia: suicidio assistito nei nostri ospedali. I giuristi: una forzatura (avvenire.it)).

Caro sostenitore, non so tu, ma noi siamo seriamente preoccupati per la piega che sta prendendo il nostro Paese rispetto a questa tematica.

Onestamente non riusciamo a comprendere il parametro con il quale poter giudicare queste notizie. Con tutto il rispetto per la decisione assunta dalla Corte Costituzionale, noi non ci riconosciamoo affatto.

Una giurisprudenza che non conosce beni assoluti, come la tutela della vita umana, ci fa paura, anche perché ciò che è accaduto nel secolo scorso potrebbe accadere nuovamente.

Fondare la società sull’autodeterminazione dell’individuo significa far sprofondare l’ordine sociale in un caos spaventoso destinato all’autodistruzione.

Rispetto al provvedimento preso dalla giunta regionale pugliese, invece, non possiamo che pensare al presidente Michele Emiliano (magistrato in aspettativa) e metterlo in correlazione con due fatti di cronaca di cui si rese protagonista.

Emiliano è lo stesso giurista nonché uomo di istituzioni, che in occasione di una kermesse elettorale del Partito Democratico, in compagnia del segretario Enrico Letta, disse a proposito di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia:

«La Puglia è laStalingrado d’Italia, qualunque cosa accada da qui non passeranno, gli faremo sputare sangue» (Bufera sullo "sputare sangue" di Emiliano in Puglia. Il Cdx: "Inaccettabile" - Affaritaliani.it).

Due anni prima, il giurista e uomo di istituzioni Emiliano, ad una settimana di distanza dalle elezioni regionali pugliesi, si faceva riprendere al Teatro Fusco di Taranto mentre «circa 200 lavoratori precari del Centro unico di prenotazione (Cup) e dei servizi informatici a Taranto sottoscrivono i contratti a tempo indeterminato con la società “in house” Sanità service» (Emiliano e le 200 assunzioni pre elezioni/ "Concorsi aggirati, dov'è magistratura?" (ilsussidiario.net)), assunzioni che in seguito verranno bloccate dal Consiglio di Stato (Taranto, il Consiglio di Stato blocca le assunzioni decise da Emiliano - trmtv).

Crediamo che non sia necessario aggiungere altro su chi abbiamo davanti e sulla sua “sensibilità” rispetto a provvedimenti shock.

È assolutamente necessario mobilitarsi.

Ti invitiamo a farlo assieme a noi, per sensibilizzare l’opinione pubblica verso il triste futuro che ci attende, se non li fermiamo.

Ti invitiamo, dunque, a sostenere il nostro sforzo e quello di Generazione Voglio Vivere – In difesa della Vita e della Famiglia, dandoci un tuo aiuto.


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