Quando morire diventa “un dovere”

Quando morire diventa “un dovere”

Ci troviamo a fronteggiare un’ecatombe spaventosa nell’indifferenza di tutti.

Qualche giorno fa è stato pubblicato l’ultimo rapporto della CFCEE, la Commissione federale belga di controllo e valutazione dell’eutanasia.

Il quadro che emerge è gravissimo.

Dai 24 decessi del 2002 si è passati ai 3.423 del 2023, che equivalgono a più di nove al giorno. Il 3% delle morti occorse in Belgio nel 2023 sono dovute all’eutanasia, rispetto al 2,5% del 2022.

Il 71% circa dei pazienti che ha chiesto l’accesso all’eutanasia aveva più di 70 anni, mentre il 42% aveva oltre 80 anni.

Tra le cause in aumento che sono alla base delle richieste di eutanasia vi sono le polipatologie, ovvero la presenza di due o più disturbi cronici ma non letali. Segno di una società sempre più secolarizzata che ha smarrito il senso stesso della sofferenza e la ragione profonda del vivere.

Un altro elemento allarmante che riporta il report è infine l’indice stabile (1,2%) di persone affette da disturbi cognitivi e l’aumento di quelle affette da patologie psichiatriche (1,4%).

Insomma, quello che ne viene fuori è un ritratto a tinte non fosche, di più.

Ci domandiamo e ti chiediamo: che senso ha commemorare le vittime dei programmi eugenetici ed eutanasici dei regimi totalitari, specie quelle del Terzo Reich, e poi di fatto replicare, “in nome del rispetto dei diritti umani”, situazioni che credevamo esserci lasciati alle spalle?

Sembra proprio che nell’Europa che sinistra e liberali vorrebbero costruire non ci sia alcuno spazio per la compassione e le cure palliative.

Sembra proprio che dal “diritto a morire”, i sistemi statali intendano sempre più spingere verso “il dovere di morire”, come giustamente osserva la rivista Tempi.

E tu, dinanzi a questo disastro sociale ed etico, hai provato ad immaginare quale può e deve essere il tuo ruolo?

Cosa intendi fare per sensibilizzare le persone e la politica rispetto al disastro che ci attende, se non si pone subito una solida barriera alla regolarizzazione del suicidio assistito e dell’eutanasia nel nostro Paese?

Noi una scelta l’abbiamo fatta e non intendiamo retrocedere di un solo millimetro.

Sta a te scegliere se arrenderti o continuare a lottare. Se hai scelto di lottare, ebbene ti chiediamo di aiutarci a compiere quest’opera difficile, ma assolutamente necessaria!

Ti ricordiamo che possiamo contare soltanto sul tuo aiuto, non disponendo di potentati alle spalle che consentono alla mia attività di poter continuare ad andare avanti indipendentemente da altri finanziamenti.

Ricorda che sta a te iniziare a cambiare le cose!

Vedrai che insieme, con l’aiuto del Cielo, risolleveremo le sorti di questa nostra meravigliosa terra.


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