Rimini censura la verità: negata l'affissione dei manifesti contro l'ideologia gender!

Rimini censura la verità: negata l'affissione dei manifesti contro l'ideologia gender!

Un altro colpo alla libertà di espressione. Un altro atto di censura vergognoso. 

La Giunta comunale di Rimini ha vietato l’affissione di cento manifesti contro l’ideologia gender, impedendo un dibattito che riguarda il futuro dei nostri figli e della nostra società. Perché? Perché la verità dà fastidio. Perché il regime del pensiero unico non tollera opposizioni.

Sul manifesto si legge una semplice frase: “Impedirò la mutilazione chimica dei giovani causata dall’ideologia gender”—parole pronunciate dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump

Parole che denunciano una realtà allarmante: in nome di un’ideologia imposta dall’alto, i nostri giovani vengono indirizzati verso terapie ormonali irreversibili, spacciate come una soluzione priva di rischi. Chiunque osi mettere in discussione questa narrazione viene zittito.

Ma dov’è la menzogna? Il blocco della pubertà esiste, gli ormoni vengono somministrati a sempre più giovani, spesso senza un’adeguata valutazione psicologica, e gli effetti collaterali sono devastanti. 

Eppure, chi denuncia questi fatti viene censurato, accusato di “discriminazione” e “allarmismo sociale”.

Questo attacco alla libertà di espressione non è un caso isolato. È l’ennesima dimostrazione di come l’ideologia gender si stia imponendo con la forza, senza alcun fondamento scientifico, ma con il sostegno di lobby potenti e compiacenti. 

Parlano di “scienza”, ma ignorano le centinaia di giovani pentiti del percorso di transizione, ignorano gli effetti dannosi dei trattamenti ormonali, ignorano i dati che mostrano come molti di questi interventi siano guidati da pressioni sociali più che da reali necessità mediche.

Non esiste alcuna “mutilazione chimica”? Non esiste un tentativo di imporre questa ideologia ai più giovani? E allora perché il numero di minori che ricorrono a questi trattamenti è in crescita esponenziale?

Ci vogliono far credere che il problema non esista, che l’ideologia gender sia solo un’invenzione, che tutto questo sia solo un progresso inevitabile. Ma il progresso che mutila il corpo e la mente dei giovani non è progresso: è una deriva pericolosa, un’aberrazione.

L’Italia non può piegarsi a questa follia. L’Italia deve avere il coraggio di dire NO! 

Deve difendere i suoi figli, deve opporsi a chi vuole cancellare la realtà biologica in nome di un’ideologia che non ammette discussioni.

 

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