Siamo destinati alla galera?

Siamo destinati alla galera?

L’Irlanda fa parte dell’Unione europea.

Secondo l’art. 11 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, «Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione».

Eppure in Irlanda, per qualcuno, questo articolo non vale.

C’è chi che ha diritto solo al bavaglio, al silenzio. Ed al carcere.

Il prof. Enoch Burke, irlandese, è già stato arrestato tre volte. Sommando i periodi di detenzione, ad oggi ha scontato in tutto più di 400 giorni di carcere e potrebbe non essere ancora finita.

Non è un pericoloso assassino, né un killer e neanche uno stupratore, un pedofilo o un ladro.

È semplicemente un docente di tedesco, che si rifiuta di insegnare in classe l’ideologia Lgbt.

E si rifiuta di chiamare un suo alunno maschio, che si “sente” donna, con pronomi femminili.

Per questo, oltre al carcere, ha perso anche il posto di lavoro presso la Wilson’s Hospital School, nella contea di Westmeath, in Irlanda.

La Wilson’s Hospital School è una scuola, che si vanta di «promuovere insegnamenti cristiani».

Sembra di vivere un gigantesco paradosso. O un incubo.

Secondo il giudice, il prof. Bruke dovrebbe restare in galera, nella Mountjoy Prison, fino a quando non accetterà di adeguarsi. Come fanno in Cina o nei Paesi comunisti.

L’udienza di riesame del tribunale è prevista per il prossimo 11 ottobre.

La “Giustizia” irlandese gliel’ha giurata, ma immenso è il sostegno che il prof. Burke sta ricevendo da tutto il mondo.

Ciò dice con chiarezza che il buon senso regna ancora nel cuore della gente, nonostante i diktat di un establishement asservito all’ideologia Lgbt.

Vogliamo unirci anche noi alla voce della gente comune: salviamo il prof. Burke.

E vogliamo far sapere quanto accaduto a quanta più gente possibile.

La grande stampa non ne parla. Ma noi possiamo fare la differenza.

Vorremmo lanciare una grande campagna di sensibilizzazione tramite Facebook, strumento veloce ed efficace. Ma questo ha un costo. Un costo importante.

Però, insieme, possiamo farcela. Con una donazione di soli 10 €, ci permetterai di raggiungere 1.000 persone. Con 25 €, ben 5.000 persone. Con 50 €, più di 10.000 persone.

Vedi, se uniamo le nostre forze, ciascuno con un minimo sforzo, ce la possiamo fare. Sostieni la nostra campagna di sensibilizzazione!

E più forte sarà la nostra voce, più probabilità ha il prof. Burke di tornare libero.

Non solo: più ci faremo sentire e più daremo appoggio a sante iniziative, “ovviamente” criticate dall’Unione europea.

Come in Bulgaria.

Qui, un emendamento alla legge sull’educazione prescolare e scolare, adottato lo scorso agosto dal Parlamento bulgaro, ha vietato a scuola, in ogni scuola la promozione Lgbt.

In classe basta contenuti sull’«orientamento sessuale e/o sull’identità di genere non tradizionali», in quanto ritenuti contrari alla «tradizione giuridica» del Paese. Ed al buon senso.

Il testo è passato con una maggioranza schiacciante: 159 voti a favore, soltanto 22 i contrari e 12 le astensioni.

Ma sappiamo che a Bruxelles la pensano diversamente. E fanno di tutto per contrastare qualsiasi sostegno al diritto naturale.

Per questo dobbiamo sostenere leggi come quella votata dal Parlamento bulgaro. E far sapere all’Unione europea che la brava gente non vuole che nelle scuole s’insegni l’ideologia Lgbt.

Giù le mani dai nostri figli! E giù le mani da chi la pensa come noi! Basta galera, processi e licenziamenti per chi non intenda adeguarsi ai diktat transgender!

Aiutaci anche tu, alza anche tu con noi la voce contro questi autentici soprusi degni di una dittatura, non di una democrazia!

Quindi, sostieni anche tu la nostra Battaglia!

Uniti, ce la faremo!


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