Suicidio assistito: in Veneto si decidono le sorti dell’Italia

Suicidio assistito: in Veneto si decidono le sorti dell’Italia

Quest’oggi il Consiglio regionale del Veneto si esprimerà sulla regolamentazione del suicidio assistito.

“Il Veneto è l’unica regione in Italia a trattare questo tema – di cui ti abbiamo parlato a più riprese il presidente Luca Zaia – a fronte di una richiesta civile e legittima di migliaia di cittadini. Io sarò in aula per coerenza, nella consapevolezza che sarà un voto su un tema etico e non un pronunciamento politico”.

La richiesta “civile e legittima” proviene dal progetto di legge di iniziativa popolare “Liberi Subito”di cui ti abbiamo parlato a più riprese – presentato dai radicali dell’Associazione Luca Coscioni, guidati da Marco Cappato.

“Con la discussione di questa legge – afferma l’esponente radicale – la Regione Veneto, dopo essere stata la prima in Italia a garantire attraverso il servizio sanitario la verifica delle condizioni di salute per l’accesso al suicidio assistito (come previsto dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale) senza il bisogno di interessare i tribunali locali, diventerebbe la prima regione a poter decidere regole chiare per dare tempi e garanzie certe ai malati irreversibili per sottrarsi a condizioni di sofferenza insopportabili”.

Si tratta, dunque, di un voto che non riguarda solamente il Veneto, ma l’intero Paese.

Un voto favorevole alla proposta di legge avrebbe infatti un effetto domino sulle altre regioni nelle quali la proposta è già incardinata, sino ad interessare, con ogni probabilità, la stessa legislazione nazionale in un futuro assai prossimo.

Aggiungiamo che a nulla valgono le giustificazioni del governatore Zaia, quando sottolinea che “il testo non istituisce la pratica del suicidio assistito, perché esiste già in virtù di una sentenza in Italia, ma detta unicamente i tempi per dare risposte ai malati terminali”.

Perché diciamo che a nulla valgono?

Semplicemente perché Zaia ha dato ampiamente prova in molte dichiarazioni e interviste che ha rilasciato, di essere d’accordo con la proposta in questione e sul fatto che sui temi etici bisogna dare libertà a tutti e non bisogna condurre “battaglie di retroguardia, che fanno perdere energia” (Corriere della Sera, 20 novembre 2022).

Infine, sarà anche interessante osservare come si muoverà il centrodestra veneto, stretto tra la fedeltà al proprio governatore da una parte, e la difesa e la promozione della vita dall’altra.

Ad ogni modo, noi di Generazione Voglio Vivere saremo sempre qui, a batterci sul fronte della vita e a mobilitarci in sua difesa.

Senza fare sconti a nessuno, come siamo soliti fare.

È giunto il momento di compattarci e di rispondere con forza a queste minacce che attentano gravemente la dignità umana.

Dacci una mano e battiti insieme a noi.

Nel frattempo, restiamo uniti in preghiera, nella speranza che la proposta di legge venga sonoramente bocciata.


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