Trascrizioni figli coppie omosessuali: l’Ue ci riprova

Trascrizioni figli coppie omosessuali: l’Ue ci riprova

Ci risiamo.

Il Parlamento europeo ci chiede di trascrivere all’anagrafe i figli delle coppie omosessuali formatisi all’estero.

La Commissione giuridica dell’Eurocamera, con una maggioranza di 14 membri, 4 contrari e nessun astenuto, ha chiesto ai Paesi dell’Unione Europea di ridurre i casi per i quali è consentito rifiutarsi di riconoscere la genitorialità stabilita in un altro Stato membro.

Tra i contrari ci sono i due europarlamentari di Lega e Fratelli d’Italia, Alessandra Basso e Raffaele Stancanelli.

La “proposta di regolamento redatta dalla Commissione europea, sulla genitorialità transfrontaliera (…) rappresenta una vera e propria truffa per scavalcare le legislazioni nazionali e legalizzare di nascosto una pratica abominevole come l’utero in affitto, nonostante lo stesso Parlamento si sia pronunciato più volte contro questa pratica”, hanno dichiarato in una nota lo stesso Stancanelli e l’eurodeputato di FdI Vincenzo Sofo.

Sebbene sia necessario il consenso unanime del Consiglio dell’Unione Europea per l’invio della raccomandazione – che ricordiamo essere un atto “non vincolante” per i Paesi membri – si tratta comunque dell’ennesimo tentativo da parte delle istituzioni europee di fare pressione sugli Stati restii al riconoscimento di pratiche incivili come l’utero in affitto.

Perché anche e soprattutto di questo stiamo parlando.

Se l’Italia riconoscesse il figlio di una coppia omosessuale, la quale ha fatto ricorso all’utero di una donna per ottenerlo, a quel punto lo Stato italiano avrebbe di fatto riconosciuto la liceità non solo che un bambino possa avere due padri o due madri (una totale assurdità) ma che sia lecito averlo tramite la pratica dell’utero in affitto.

Il riconoscimento rappresenterebbe dunque un avallo implicito di una pratica che sempre ci impegneremo a definire con il nome che merita, ossia “barbara”.

Non possiamo permettere che l’Italia ceda su un aspetto così importante come questo.

Spero sia d’accordo anche tu con noi e, soprattutto, di averti al nostro fianco per rispondere colpo su colpo dinanzi a queste vere e proprie scelleratezze.

Dacci una mano!

Prima di salutarti, ti raccomandiamo di firmare l’ultima petizione di protesta da noi promossa, indirizzata all’ambasciatore del Regno Unito in Italia. Un sistema che permette che vengano uccise creature innocenti negli ospedali, impedendo loro di ricevere cure all’estero e alle famiglie di sperare di riavere sani e salvi i propri figli, deve essere semplicemente smantellato. Bisogna dirlo forte e chiaro. Firma subito!


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