Tribunale di Bergamo elimina madre “intenzionale” dal certificato di nascita

Tribunale di Bergamo elimina madre “intenzionale” dal certificato di nascita

Qualche giorno fa il tribunale di Bergamo ha disposto l’eliminazione dal certificato di nascita di una bambina di 9 mesi, del nome di una delle “due madri”.

L’allora neonata era stata registrata in agosto all’ufficio di stato civile del comune lombardo, successivamente al suo concepimento avvenuto all’estero, tramite fecondazione eterologa.

Ti ricordiamo che tale tecnica prevede che vi sia un donatore esterno (seme maschile) e che la fecondazione tra gameti avvenga in vitro.

Una volta formatosi l’embrione, questo viene poi trasferito nell’utero.

In Italia l’accesso a tale tecnica è consentito soltanto alle coppie eterosessuali sposate o conviventi.

Quanto disposto dal tribunale di Bergamo segue la circolare emessa in gennaio dal Ministero dell’Interno e un provvedimento emesso dalla Prefettura di Milano, qualche settimana dopo.

Nella circolare del Ministero dell’Interno, si riporta la massima della sentenza della Corte di Cassazione pubblicata a fine dicembre, nella quale v’è scritto che:

«la pratica della gestazione per altri (n.d.R. utero in affitto), quali che siano le modalità della condotta e gli scopi perseguiti, offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane;

ciò esclude la automatica trascrivibilità del provvedimento giudiziario straniero, e “a fortiori” dell'originario atto di nascita, nel quale sia indicato quale genitore del bambino il genitore d'intenzione, oltre al padre biologico, anche se l’atto di nascita è stato formato in conformità della “lex loci”».

Come ti dicevo, qualche settimana dopo la circolare citata, la Prefettura di Milano disponeva altresì che:

«Quanto al diverso caso della trascrizione di atti di nascita, formati all’estero, di minori procreati mediante il ricorso a tecniche di fecondazione assistita di tipo eterologo, il Ministero dell’Interno, ha finora confermato la preclusione alla menzione del genitore intenzionale nell’atto».

Come puoi aver constatato in modo chiaro, il tribunale di Bergamo ha semplicemente applicato ciò che prevede la legge dello Stato.

Ci auguriamo che giunga ad una medesima conclusione anche il tribunale di Padova, dopo che qualche giorno fa la Procura ha chiesto al comune veneto di ricevere gli atti di iscrizione all’anagrafe di tutti i figli di coppie omosessuali e lesbiche, cui l’amministrazione comunale, almeno a partire dal 2017, regolarmente iscrive.

È assolutamente necessario che tu diffonda questi estratti che ti abbiamo riportato.

La legge italiana è estremamente chiara a riguardo, e noi dobbiamo difendere la ratio che essa adduce: quale?

Che la pratica dell’utero in affitto “offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane”.

E che, sebbene non venga esplicitata come motivazione, la stessa fecondazione assistita di tipo eterologo presenta gravi problematiche.

Non bisogna infatti dimenticare che essa indebolisce «l’istituzione matrimoniale e fa nascere bambini in ambienti non favorevoli al loro pieno sviluppo umano» (Congr. Dottrina Fede, Dignitas Personae, nota 30).

La ragione è dalla nostra parte, non dobbiamo mai dimenticarlo!

Sostienici moralmente e materialmente affinché le cose che hai letto possano essere diffuse il più possibile!


Qualche giorno fa il tribunale di Bergamo ha disposto l’eliminazione dal certificato di nascita di una bambina di 9 mesi, del nome di una delle “due madri”.

L’allora neonata era stata registrata in agosto all’ufficio di stato civile del comune lombardo, successivamente al suo concepimento avvenuto all’estero, tramite fecondazione eterologa.

Ti ricordiamo che tale tecnica prevede che vi sia un donatore esterno (seme maschile) e che la fecondazione tra gameti avvenga in vitro.

Una volta formatosi l’embrione, questo viene poi trasferito nell’utero.

In Italia l’accesso a tale tecnica è consentito soltanto alle coppie eterosessuali sposate o conviventi.

Quanto disposto dal tribunale di Bergamo segue la circolare emessa in gennaio dal Ministero dell’Interno e un provvedimento emesso dalla Prefettura di Milano, qualche settimana dopo.

Nella circolare del Ministero dell’Interno, si riporta la massima della sentenza della Corte di Cassazione pubblicata a fine dicembre, nella quale v’è scritto che:

«la pratica della gestazione per altri (n.d.R. utero in affitto), quali che siano le modalità della condotta e gli scopi perseguiti, offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane;

ciò esclude la automatica trascrivibilità del provvedimento giudiziario straniero, e “a fortiori” dell'originario atto di nascita, nel quale sia indicato quale genitore del bambino il genitore d'intenzione, oltre al padre biologico, anche se l’atto di nascita è stato formato in conformità della “lex loci”».

Come ti dicevo, qualche settimana dopo la circolare citata, la Prefettura di Milano disponeva altresì che:

«Quanto al diverso caso della trascrizione di atti di nascita, formati all’estero, di minori procreati mediante il ricorso a tecniche di fecondazione assistita di tipo eterologo, il Ministero dell’Interno, ha finora confermato la preclusione alla menzione del genitore intenzionale nell’atto».

Come puoi aver constatato in modo chiaro, il tribunale di Bergamo ha semplicemente applicato ciò che prevede la legge dello Stato.

Ci auguriamo che giunga ad una medesima conclusione anche il tribunale di Padova, dopo che qualche giorno fa la Procura ha chiesto al comune veneto di ricevere gli atti di iscrizione all’anagrafe di tutti i figli di coppie omosessuali e lesbiche, cui l’amministrazione comunale, almeno a partire dal 2017, regolarmente iscrive.

È assolutamente necessario che tu diffonda questi estratti che ti abbiamo riportato.

La legge italiana è estremamente chiara a riguardo, e noi dobbiamo difendere la ratio che essa adduce: quale?

Che la pratica dell’utero in affitto “offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane”.

E che, sebbene non venga esplicitata come motivazione, la stessa fecondazione assistita di tipo eterologo presenta gravi problematiche.

Non bisogna infatti dimenticare che essa indebolisce «l’istituzione matrimoniale e fa nascere bambini in ambienti non favorevoli al loro pieno sviluppo umano» (Congr. Dottrina Fede, Dignitas Personae, nota 30).

La ragione è dalla nostra parte, non dobbiamo mai dimenticarlo!

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