Ucciso dalla cultura woke!

Ucciso dalla cultura woke!

“Mio figlio è stato ucciso dalla cultura woke”.

A pronunciare queste parole è stato alcuni giorni fa il miliardario Elon Musk, riferendosi al figlio maschio Xavier, divenuto Vivian Jenna.

Quest’ultimo è uno dei 5 figli avuti da Musk con l’attrice canadese Justin Wilson, prima del loro divorzio avvenuto nel 2008.

Nel 2022 Xavier ha avviato le procedure per cambiare sesso e, nello stesso tempo, ha presentato una dichiarazione legale di non voler più essere associato al padre biologico.

Elon Musk ha altresì dichiarato di essere stato ingannato rispetto al reale effetto dei farmaci che bloccano la pubertà.

“Non mi è stato spiegato che i bloccanti della pubertà sono in realtà solo farmaci per la sterilizzazione”, ha affermato il noto imprenditore.

“Non avevo davvero capito cosa stava succedendo, c’era il Covid e molta confusione. E poi mi è stato anche detto che Xavier minacciava di suicidarsi”, ha osservato Musk, spiegando cosa l’ha portato a firmare i documenti di rito validi per il cambio di sesso.

Adesso il figlio Xavier è diventato giuridicamente Vivian Jenna ed esteticamente ha le fattezze di una donna.

Quello su cui crediamo sia utile soffermarsi sono le accuse che Musk rivolge a alla cultura woke.

Quest’ultima prende il nome dal termine inglese “woke”, parola difficilmente traducibile in italiano, ma che rimanda ad una “presa di consapevolezza”, all’essersi “svegliato”.

Negli ultimi anni si è diffusa particolarmente nel dibattito pubblico degli Stati Uniti e ha assunto una connotazione aggressiva e a tratti violenta.

La cultura woke si basa sostanzialmente sulla necessità di porre una costante attenzione alle questioni di giustizia sociale, come il razzismo, il sessismo, l’omofobia, la discriminazione e le disuguaglianze.

La difesa delle minoranze si accompagna peraltro ad una riscrittura della realtà, attraverso l’utilizzo di un linguaggio “inclusivo” che si sforzi ad ogni costo di non apparire discriminatorio.

Patrocina, ad esempio, l’abolizione dei Elon Musk anche da un punto di vista linguistico. Le vocali finali tradizionalmente identificative dei generi maschile e
femminile, secondo costoro dovrebbero essere sostituiti dall’asterisco o dallo “schwa”.

Le azioni di denuncia della cultura woke, tuttavia, non si fermano semplicemente alla promozione e all’utilizzo di un dato linguaggio.

Esse, infatti, si trasformano in feroce odio contro il passato. Ciò ha portato in più di un’occasione a fagocitare atti di vandalismo o di distruzione di monumenti e simboli della storia e della cultura filosofica, letteraria, artistica dell’Occidente, accusati di razzismo o discriminazione.

Gli abbattimenti delle statue di Cristoforo Colombo offrono un esempio plastico a riguardo.

Provando a sintetizzare al massimo l’essenza della cultura woke, potremmo dire che essa sottopone a critica l’intero patrimonio culturale occidentale, intendendo riscrivere interamente un nuovo corso della storia basandosi principalmente sui due sacri “totem” che sono chiamati a definirla: lotta ad ogni tipo di discriminazione e sacralità del principio di autodeterminazione.

Quando Elon Musk afferma che la cultura woke è stata responsabile della “morte” del figlio, allude alla trasformazione radicale di un individuo (anche anatomicamente) ad opera di idee deleterie e pericolose che porta avanti questa pseudo-cultura.

Celando i suoi fini dietro la lotta alle discriminazioni, la cultura woke combatte in definitiva per “creare” un nuovo tipo umano.

Per questo motivo bisogna sensibilizzare sempre più persone per far conoscere la sua pericolosità e i rischi a cui può essere esposto chi si lascia trascinare da questa ideologia distruttiva, nichilista.

Non permettere che i tuoi figli e nipoti possano lasciarsi attrarre da questa diabolica visione del mondo. Aiutaci a smascherarla, denunciarla e combatterla!



Attribuzione immagine: Elon Musk, © Trevor Cokley, Wikimedia
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