Una dichiarazione europea per promuovere le politiche LGBTIQ

Una dichiarazione europea per promuovere le politiche LGBTIQ

Sembra essere una vera e proprio ritorsione quella del Governo spagnolo in carica guidato da Pedro Sanchez, ritorsione avvenuta prima di lasciare le redini del comando, essendo praticamente dato per sconfitto da tutti i sondaggi alle prossime elezioni politiche del 23 luglio.

A cosa ci riferiamo? Alla “Dichiarazione dei ministri e delle ministre responsabili delle politiche LGBTIQ nell’Ue per promuovere i diritti LGBTQI in Europa”.

Iniziativa promossa dalla maggioranza al governo e in particolare dalla ministra dell’Uguaglianza Irene Montero, tristemente nota alle cronache per essere stata la principale sostenitrice di una delle leggi più folli d’Europa su aborto e transessualità, e per delle dichiarazioni della massima pericolosità riguardanti la sessualità dei bambini, denunciate anche da don Fortunato Di Noto.

Ma perché parlare di “ritorsione”? Perché da luglio la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea spetta proprio alla Spagna. Hanno quindi pensato bene di sponsorizzare un’iniziativa in linea con la loro visione ideologica, coinvolgendo le massime istituzione dell’Ue.

Nel documento in questione, sostenuto anche dalla Commissione europea, hanno aderito Belgio, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lituania, Malta, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia e Svezia.

Il protocollo – secondo la ministra Montero – serve a «garantire il diritto all’autodeterminazione di genere di tutte le persone transessuali, senza criteri patologizzanti, e a proibire la riassegnazione chirurgica dei genitali dei bambini intersessuali e a promuovere la depenalizzazione della realtà Lgtbiq in tutto il contesto internazionale (...) anche attraverso una procedura basata sul principio di autodeterminazione».

Nel documento si auspica inoltre il sostegno finanziario di quelle organizzazioni internazionali i cui compiti consistono nel promuovere e difendere i diritti LGBTIQ e nel monitorare le situazioni di criticità presenti nei diversi contesti europei.

Insomma, inutile che aggiunga ulteriori dettagli, hai capito bene di cosa stiamo parlando, poiché sono temi all’ordine del giorno da un bel pezzo, ormai.

Questo però ti fa comprendere bene di cosa sono capaci questi signori e che combattività li anima.

In questa vera e propria guerra che si sta combattendo, una cosa infatti è chiara: non v’è più spazio per tergiversare, è necessario agire e farlo in fretta.

Dicci la tua opinione su questa storia, e se hai in mente delle iniziative, proponicele pure.

Nel frattempo ti chiediamo di sostenere il nostro sforzo quotidiano e di incrociare le dita per il 23, sperando che questi personaggi vadano a casa e se ne stiano lì per un bel pezzo.


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