Una lezione di civiltà
In Veneto c’è stata una vittoria che certamente entusiasma, ma guai a credere che tutto sia finito.
Se guardiamo i numeri delle votazioni, infatti, si apprende che il centrodestra veneto si è letteralmente spaccato e che la proposta di legge volta a facilitare l’accesso al suicidio assistito è stata bocciata sul “filo del rasoio”.
Sui due articoli della proposta, quelli più importanti e decisivi, la sfida si è chiusa in parità: 25 favorevoli e 25 contrari (devono essere annoverati tra quest’ultimi i 3 astenuti).
Un consigliere di maggioranza era assente (volutamente), elemento che ha impedito il raggiungimento del quorum necessario di 26 voti favorevoli, necessari al passaggio della proposta di legge.
Lo scenario che si è visto è stato quello che ha mostrato Fratelli d’Italia, Forza Italia e parte della Lega (soprattutto la parte eletta nella lista del partito) votare contro la proposta di legge; e la parte della Lega eletta nella lista del governatore Zaia, votare invece a favore, insieme alle opposizioni.
Divergenze evidenti sul tema si sono registrate anche nelle dichiarazioni dei leader politici.
“La mia posizione è assolutamente chiara – ha dichiarato Matteo Salvini, all’indomani della votazione – la vita va tutelata dalla culla alla fine, bisogna garantire tutte le cure necessarie alle future mamme e a coloro che sono in difficoltà (sino) alla fine dei loro giorni, però senza arrivare ai livelli olandesi. Il Consiglio Regionale Veneto ha votato, hanno vinto i no, dal mio punto di vista avrei votato anch’io in quel senso lì”.
Molto chiara anche la presa di posizione del coordinatore di FdI in Veneto, il senatore Luca De Carlo, il quale ha osservato che “Zaia ha sempre avuto questa posizione, che lo pone in un’ottica incomprensibile forse al centrodestra o a parte del controdestra, questo è sicuro”.
Come ti dicevamo già lunedì, la battaglia disputatasi in Veneto è destinata in un modo o nell’altro ad avere delle ripercussioni nelle altre regioni e su scala nazionale.
Noi dobbiamo favorire questa polarizzazione in difesa della vita, della famiglia e della libertà educativa.
La tua e la nostra presenza tempestiva e costante sulla scena pubblica ha contribuito in modo indiretto a portare a casa il risultato di lunedì e, più in generale, contribuisce a bloccare sul nascere qualsiasi iniziativa contro i principi non negoziabili.
Ecco perché torniamo a ripeterti che tu sei fondamentale in questa lotta per la sopravvivenza dei valori che sorreggono la società.
Dandoci il tuo appoggio, firmando le petizioni che indiciamo, sostenendo le iniziative che promuoviamo, contribuendo materialmente e moralmente alle attività di Generazione Voglio Vivere, dici a politici e società civile che tu ne hai davvero abbastanza dell’aborto, delle follie LGBT, dell’ideologia gender in campo educativo e non, delle pratiche eutanasiche, della sessualizzazione dei bambini ecc.
E, soprattutto, dici loro: “se voi non mi ascoltate, ebbene mi prenderò io gli spazi sulla scena pubblica per difendere e promuovere la vita, la famiglia e la libertà educativa, ossia le basi della società umana”.
Per questo ti chiediamo di unirti a noi e firmare ora la petizione indirizzata al Ministro Orazio Schillaci per chiedergli di promuovere alternative compassionevoli e rispettose per affrontare le sfide legate al fine vita.
La tua partecipazione è fondamentale per costruire una società che valorizzi la vita in ogni sua fase e garantisca un supporto adeguato a chi ne ha più bisogno.
La posta in gioco è alta. Se non agiamo, le forze che in Italia si battono per facilitare il suicidio assistito continueranno a diffondere una cultura di morte e convinceranno molti di noi che il suicidio è l'unica opzione per una persona gravemente malata.
Ma, se riusciremo nel nostro intento, potremmo porre fine a questa pratica letale e contribuire a diffondere una maggiore consapevolezza tra gli italiani sul valore delle cure palliative e della terapia del dolore.
Ecco a cosa serve Generazione Voglio Vivere: a riunirci, a riunire te e tutte le persone che hanno a cuore i principi non negoziabili e a marciare compatti.
Ricorda: se non lotti, non hai il diritto di lamentarti!
Cosa aspetti a venire con noi?!