Una suora pro LGBT accolta in Vaticano
C’è da temere davvero il peggio!
Qualche giorno fa papa Francesco ha ricevuto in Vaticano suor Jeannine Gramick.
La religiosa “è nota in tutto il mondo per il suo impegno a favore di una piena accettazione delle persone gay, lesbiche e trans nella chiesa cattolica e nella società” (Wikipedia).
Era accompagnata da tre collaboratori, membri del gruppo di “cattolici” New Ways Ministry, fondato dalla stessa Gramick e da padre Robert Nugent nel 1975.
L’organizzazione fu la prima del suo genere a battersi in difesa delle persone LGBT e per legittimare le loro credenze all’interno della Chiesa cattolica.
Per questo motivo, fu ripetutamente resa oggetto di provvedimenti disciplinari da parte di vescovi di diocesi statunitensi e Congregazioni della Santa Sede.
L’ultima notificazione
sottoscritta da Giovanni Paolo II, gli pervenne dalla Congregazione per la Dottrina della Fede presieduta dall’allora card. Joseph Ratzinger, nel 1999.
In un passaggio finale del documento si trova scritto:
“la Congregazione per la dottrina della Fede è obbligata a dichiarare, per il bene della fede cattolica, che le posizioni avanzate da suor Jeannine Gramick e da padre Roger Nugent a proposito dell’intrinseca malvagità degli atti omosessuali e dell’oggettivo disordine dell’inclinazione omosessuale sono dottrinalmente inaccettabili perché non fedelmente concordi con il chiaro e costante insegnamento della chiesa cattolica su questo argomento”.
Sinceramente, siamo rimasti assai increduli dopo aver appreso questa notizia.
Come rimanemmo increduli quando apprendemmo che il Santo Padre già lo scorso anno, in occasione dei 50 anni di attività della suora, le inviò una lettera in cui scriveva che la religiosa ha lavorato “nello stile di Dio”, avvicinandosi a queste persone “sentendo il dolore e senza condannare nessuno, ma con la 'tenerezza' di una sorella e di una madre”.
Non so tu cosa ne pensi, ma noi restiamo assai scettici (ad essere buoni) rispetto agli effetti che possono produrre questi gesti.
Vuoi sapere il perché?
Perché poi non possiamo certamente stupirci se avvengono fatti come quello accaduto recentemente a Bolzano.
In occasione della Giornata del Coming Out/Coming Out Day
tenutasi lo scorso 8 ottobre, don Paolo Zambaldi, sacerdote della diocesi di Bolzano-Bressanone, ha guidato il gruppo di lavoro “Fede e omosessualità” in una iniziativa di preghiera presso la chiesa di San Domenico a Bolzano.
“Un momento che ci ricorda che la libertà di essere se stessi, pari diritti e pari dignità… tutte cose importanti ma non scontate!”, si legge sul sito internet del sacerdote.
In un articolo del 2019 pubblicato dal quotidiano trentino “Alto Adige”, viene fornita una esauriente presentazione del presbitero in questione.
Titolo e sottotitolo dicono già molto…
“Don Paolo Zambaldi, il prete “ribelle” che non crede al diavolo e ai miracoli. Difende i migranti, si batte per le famiglie di fatto e la parità di genere nella Chiesa, e contro l’omofobia. È cappellano nelle parrocchie Tre Santi e Visitazione di Bolzano."
Verrebbe da chiedersi: il vescovo della diocesi è al corrente delle posizioni di questo sacerdote che esercita il ministero all’interno della sua giurisdizione canonica?
Davvero difficile credere il contrario, visto che ha un sito internet visibile a tutti e sembrerebbe un personaggio che non passa di certo inosservato.
Eppure…
E allora ci chiediamo: non starà sfuggendo di mano qualcosa, a tutti i livelli?
Non è di certo la prima volta che assistiamo ad eventi di questo genere e a delle posizioni più che discutibili da parte di religiosi/e e sacerdoti.
Come abbiamo avuto già modo di dirti, noi restiamo fedeli alle posizioni della Chiesa espresse dal suo Magistero costante e da ciò che si legge nel Catechismo, su questo specifico tema così come su altri.
Ti riportiamo fedelmente quanto scritto nel Catechismo.
2357 L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso.
Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile.
Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che «gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati».
Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.
2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova.
Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione.
Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.
2359 Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana.
Ti ricordiamo inoltre ciò che lo stesso Papa ha avuto modo dire sull’ideologia gender, ad esempio nel suo viaggio apostolico in Ungheria del 2021:
“L’ideologia gender
è pericolosa, perché è astratta rispetto alla vita concreta di una persona, come se una persona potesse decidere astrattamente a piacimento se e quando essere uomo o donna”.
La missione nostra è quella di ricordare a tutti quelle che sono le vere posizioni sul tema da parte delle autorità ecclesiastiche.
Perché spesso si cita il Papa a sproposito o si addita quello che fa o che dice in circostanze particolari (sulle quali si è liberi di dissentire) per trarre delle conseguenze atte a negare quanto scritto nel Catechismo della Chiesa cattolica.
Che, ricordiamo, espone fedelmente e in via ufficiale la dottrina della Chiesa.
Ed è una questione che non riguarda esclusivamente i cattolici, come potrebbe sembrare in apparenza, ma l’intera opinione pubblica, giacché ci sono molte persone che pur non credendo seguono con curiosità, attenzione e rispetto quanto propone la Chiesa e afferma il Papa, rispetto a tali tematiche.
Aiutaci, dunque, a portare avanti questa fondamentale campagna di informazione e denuncia.
Ne abbiamo davvero tanto bisogno, per contribuire a dissipare la nera coltre di disinformazione che si leva su questi temi.