Uomo premiato come “Modella dell’Anno”: dignità femminile calpestata!
È davvero inaccettabile che, ancora una volta, si debba assistere a un episodio che calpesta la dignità delle donne in nome di un’ideologia che si maschera da inclusione.
La recente vittoria di Alex Consani come "Modella dell’Anno" ai Fashion Awards 2024 rappresenta un nuovo schiaffo in faccia alle donne, emblema di una realtà in cui le conquiste femminili vengono continuamente erose per favorire narrazioni che servono agende ben precise.
Il riconoscimento, celebrato nella prestigiosa Royal Albert Hall, non è altro che l’ennesima dimostrazione di come la propaganda legata all'ideologia LGBTQIA+ abbia invaso ogni settore, dalla moda allo sport, svuotando di significato i concetti di equità e meritocrazia.
Non si tratta solo di un premio assegnato, ma del messaggio che questo veicola: un uomo biologico, pur avendo scelto di intraprendere un percorso di transizione, viene celebrato come simbolo di femminilità, oscurando le donne che, per natura e per storia, rappresentano quel mondo.
La vicenda di Alex Consani, iniziata con la somministrazione di bloccanti della pubertà a soli 12 anni e proseguita con una carriera costruita anche attraverso la narrazione di TikTok, è il ritratto perfetto di un sistema che sembra avere un’unica priorità: spingere una retorica senza curarsi delle sue conseguenze sociali.
Chi paga il prezzo di queste scelte? Le donne. Sempre e comunque.
Dallo sport, dove medaglie e opportunità vengono strappate via da atleti transgender, alla moda, dove figure come Alex Consani o Valentina Sampaio occupano spazi che dovrebbero essere dedicati alle donne.
Non è inclusione questa, è esclusione mascherata da virtù.
Non si può parlare di equità quando si negano le differenze biologiche che, lungi dall’essere un ostacolo, rappresentano un patrimonio unico e insostituibile.
Lungi dal tutelare diversità, questa ideologia crea gerarchie di privilegiati, marginalizzando proprio quelle donne che tanto si è finto di voler emancipare.
È ora di dire basta a questa farsa! La dignità femminile non è un trofeo da sacrificare sull’altare di una propaganda che svilisce il valore della vera inclusione.