Vogliono condannare a morte l’ennesima innocente
Sono anni che andiamo dicendo che la legalizzazione delle pratiche eutanasiche che sta prendendo piede in tutto l’Occidente, sembra nascondere in realtà una logica perversa e mortifera.
Una logica dietro cui vi è il rischio che i servizi sanitari nazionali possano trincerarsi per scaricare il peso dei costi della popolazione occidentale sempre più anziana e debole.
Le notizie che ci giungono dal Regno Unito in queste ore, sembrano confermare questa situazione ancora una volta.
Tutti ricorderete i tragici casi di Charlie Gard e Alfie Evans (a cui va aggiunto quello poco noto di Isaiah Haastrup), i bambini di pochi mesi condannati a morire dai tribunali britannici contro il volere dei genitori.
Ebbene, in queste ore – sempre nel Regno Unito – una ragazza diciannovenne affetta da una rara forma di malattia (che però non ha intaccato le funzioni del cervello), sta lottando per continuare a vivere, contro il parere di medici e giudici (almeno per il momento).
Se i primi, infatti, l’hanno inserita tra i malati terminali e successivamente le hanno proposto un piano di cure palliative atto ad interrompere le terapie necessarie a restare in vita.
I secondi, invece, l’hanno dichiarata incapace di intendere e di volere, tappandogli la bocca.
A nulla o quasi è valsa la testimonianza di due psichiatri, i quali hanno dichiarato davanti alla Corte che la giovane in questione non soffre di alcuna malattia mentale ed è perfettamente capace di intendere e di volere.
Hai capito in che razza di situazione ci troviamo?
E parlo al plurale, perché situazioni come questa ci devono toccare, perché un domani sia potremmo trovarci a combattere a mani nude dinanzi ad un sistema che ci condanna alla morte; insinuando, oltretutto, che abbiamo perso la capacità di intendere e di volere.
Ma tu ci pensi?
Noi molto, ed è per questo motivo che non ci arrendiamo e mai lo faremo dinanzi a chi sostiene la logica dell’ineluttabilità dei tempi.
Quasi come se certi accadimenti siano irreversibili per natura e che nulla si possa fare per evitarli.
Intanto, iniziamo con il definire l’eutanasia e il suicidio assistito per quello che sono: delle barbarie.
Una volta definite con il nome che meritano, allora si potrà stendere un piano d’azione.
È questa consapevolezza che tu, assieme a noi, sei chiamato a far crescere in chi ti è vicino, nelle persone che conosci.
Ed è soprattutto necessario sottolineare che dietro lo pseudo diritto umano della libertà di morire, niente e nessuno potrà garantire che quest’ultimo non si possa ritorcere contro in caso di presunta necessità, come nel caso di eventuali pandemie, eventi calamitosi, bancarotta di uno Stato ecc.
Non permettere che si arrivi a tutto questo!
Dacci una mano e lotta insieme a noi per fermare questa follia.
Grazie, come sempre.