Difendere la Vita non è reato: STOP alla censura ideologica!
Petizione indirizzata al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni

In Italia sta accadendo qualcosa di gravissimo, sotto gli occhi di tutti: chi difende la Vita nascente viene sempre più spesso messo a tacere.
Chi informa, chi propone una riflessione sull’aborto, viene censurato.
E non si tratta più di episodi isolati.
Parma, Milano, Nichelino: in queste città amministrate dalla Sinistra, manifesti pro-life sono stati vietati, autorizzazioni revocate, perfino concerti cancellati perché l’artista si era espresso contro l’aborto.
È evidente: la libertà di espressione vale solo per chi è allineato al pensiero dominante.
A Parma, nel giugno scorso, il Sindaco Michele Guerra ha bloccato una campagna di affissioni che riportava gli effetti collaterali della RU486 – emorragie, crampi, infezioni, danni psicologici – con la motivazione di «contenuti difformi dalla normale continenza espressiva».
Ma quei manifesti dicevano la verità. Scomoda, certo, ma reale!
A Milano, nel 2020, stesso copione: il Sindaco Sala rimuove manifesti pro-life mentre autorizza quelli dell’UAAR con slogan violenti contro l’obiezione di coscienza.
A Nichelino, nel 2024, viene annullato il concerto di Giuseppe Povia per “motivi ideologici”. Il suo errore? Avere espresso opinioni sgradite sul tema dell’aborto.
Questo non è pluralismo. È una vera e propria dittatura culturale, che calpesta l’articolo 21 della Costituzione. Non possiamo più tacere!
Per questo, ti invitiamo a firmare subito la petizione, promossa da Generazione Voglio Vivere, per chiedere un intervento deciso del Governo Meloni affinché venga immediatamente fermata qualsiasi forma di censura ideologica.
Non è un semplice gesto simbolico: è un atto di coraggio, un'affermazione pubblica di libertà, un messaggio forte e chiaro contro chi vuole imbavagliare il pensiero pro-life.
Difendere la Vita non è mai un crimine! È un dovere. È un atto d’amore.
Sì, firmo questa petizione
Gentile Presidente del Consiglio,
in Italia le libertà di parola e d’espressione, sancite dall’art. 21 della Costituzione, sono in pericolo.
Sempre più le giunte di Sinistra tendono ad eliminare qualsiasi voce critica verso l’aborto con motivazioni assolutamente pretestuose e ideologiche.
L’ultimo caso in ordine di tempo si è verificato lo scorso giugno a Parma. Qui l’amministrazione comunale, guidata dal PD e da alcune liste civiche, ha bocciato una campagna d’informazione sui rischi della pillola RU486.
Sui manifesti censurati semplicemente si riferivano gli effetti collaterali, riportati sul foglietto illustrativo dello stesso prodotto chimico!
Volevano essere solo un invito alla riflessione, tutto qui. Clamorosamente, però, per il Comune erano «difformi dalla normale continenza espressiva».
La pretestuosità della giustificazione addotta è evidente. E costituisce un campanello d’allarme.
Fatti analoghi sono già accaduti a Milano ed a Nichelino. Questi sono metodi propri di un regime sovietico, non dell’Italia!
Le chiedo pertanto di intervenire urgentemente in sede governativa, affinché venga tutelata davvero e per tutti la libertà di parola. Anche per il mondo pro-life…
Ringraziandola dell’attenzione, porgo cordiali saluti.
Sei indispensabile in questa battaglia
Per favore, condividi questa petizione il più possibile.